«La joint venture assicurativa con Banco Bpm è partita in anticipo, in giugno anziché in luglio. Siamo fiduciosi che tutto sia in linea col piano»: lo ha detto Paolo Bedoni, presidente di Cattolica assicurazioni. A chi gli chiedeva se la compagnia fosse interessati a estendere la joint venture alla rete di Bpm, visto che per ora la partnership è valida solo per la rete del Banco, Bedoni ha risposto: «Quando si presenterà l’opportunità la valuteremo, intanto dobbiamo fare bene questo».
Bedoni ha anche precisato di aver detto no alla richiesta di partnership di Poste italiane sulla Rc auto, «perché Cattolica è una realtà che ha ancora al centro la rete agenziale. Abbiamo valutato l’iniziativa, perché tutte le opportunità si guardano, poi abbiamo fatto i conti di chi siamo e abbiamo rifiutato».
Intanto la compagnia veronese ha ricevuto il via libera dell’Ivass, l’authority del comparto assicurativo, alla nuova governance societaria. «L’assemblea dei soci del 28 aprile ha approvato la riforma statutaria», ha osservato Bedoni. «Noi avevamo l’obbligo di presentare la richiesta all’Ivass, che ci ha già mandato la conferma della bontà del modello». La Fondazione Cariverona, azionista al 3,437% di Cattolica, ha annunciato recentemente di avere chiesto l’ammissione al libro soci: «Adesso che ci è arrivata l’autorizzazione, al prossimo consiglio di luglio porteremo l’adesione».
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