Nel mese di maggio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extraU.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 7,6 mld, in aumento sia rispetto al mese precedente (+18,3%) sia rispetto allo stesso mese del 2017 (+3,5%).

Secondo i dati riportati dall’ANIA, da gennaio i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 36,4 mld, il 3,8% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (quando si registrava una contrazione annua del 14,5%).

Il 63% delle imprese, rappresentative del 55% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2017 e il 54% delle imprese (per una quota premi pari al 48%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+3,8%). Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle rappresentanze di imprese U.E., pari a € 1,4 mld e in calo del 23,7% rispetto a maggio 2017, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 9,0 mld, il 2,0% in meno rispetto allo stesso mese del 2017, mentre da inizio anno hanno raggiunto € 43,1 mld, importo pressappoco stazionario (+0,2%) rispetto all’analogo periodo del 2017.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di maggio i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 4,7 mld (il 62% dell’intera nuova produzione vita), in calo (-1,1%), per la prima volta da inizio anno, rispetto all’analogo mese del 2017; da gennaio i premi sono ammontati a € 23,3 mld, il 2,2% in più rispetto all’analogo periodo del 2017, quando la contrazione annua era del 27,5%.

Positivo invece l’andamento della raccolta dei nuovi premi di polizze di ramo V che nel mese di maggio sono ammontati a € 173 mln (il 2,3% dell’intera nuova produzione), registrando un significativo aumento (+65,1%) rispetto a maggio 2017 e attestandosi nei primi cinque mesi dell’anno a un volume di nuovi premi pari a € 714 mln (in crescita del 6,3% rispetto all’analogo periodo del 2017).

La restante quota della nuova produzione vita emessa nel mese di maggio ha riguardato quasi esclusivamente il ramo III (nella forma unit-linked), con un ammontare pari a € 2,7 mld (il 36% dell’intero new business), il più alto da inizio anno e in aumento del 9,8% rispetto a maggio 2017, consolidandosi da gennaio un incremento del 6,8%, a fronte di un volume di nuovi affari pari a € 12,3 mld.

La raccolta di nuovi premi relativi a polizze di malattia di lunga durata (ramo IV) è stata anche nel mese di maggio abbastanza contenuta, raggiungendo da inizio anno un volume pari ad appena € 7 mln, ma in aumento di oltre il 56% rispetto al corrispondente periodo del 2017. I nuovi contributi relativi alla gestione di fondi pensione aperti hanno registrato, dopo tre mesi consecutivi di variazione positiva, un decremento del 18,9% rispetto a maggio 2017, a fronte dell’ammontare più contenuto da inizio anno (€ 9 mln); da gennaio il volume dei contributi ha superato i € 50 mln, con una crescita del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Per le serie storiche dei principali rami si rinvia all’Allegato II. Da gennaio il numero delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 1,5 milioni, in diminuzione dell’11,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017.

In riferimento alle diverse tipologie di prodotti commercializzati, nel mese di maggio, per la prima volta da inizio anno, i nuovi premi/contributi relativi a forme pensionistiche individuali siano in contrazione (-5,5%) rispetto allo stesso mese del 2017, raggiungendo da inizio anno un volume di € 534 mln, in aumento dello 0,9% rispetto ai primi cinque mesi dell’anno precedente; circa il 10% di tale importo è afferente ai nuovi premi/contributi relativi alla gestione di fondi pensione aperti (ramo VI) mentre la quota restante è rappresentata da PIP. In particolare, oltre un terzo è costituito da PIP sottoscritti tramite prodotti multiramo (polizze combinazione di una componente di ramo I e di una di ramo III), per un ammontare pari a € 182 mln e un incremento annuo del 16,6%.

I nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono risultati anch’essi in aumento (+12,0%) rispetto allo stesso mese del 2017 mentre da gennaio contabilizzano un importo di € 309 mln, il 2,4% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente; il 33% di questo ammontare, pari a € 103 mln, è costituito da polizze non abbinate a mutui e credito al consumo, in aumento del 21,9%. I nuovi premi relativi a prodotti multiramo, esclusi quelli previdenziali e i PIR (Piani Individuali di Risparmio), hanno registrato, anche nel mese di maggio, un incremento significativo (+21,2%) rispetto allo stesso mese del 2017; da gennaio hanno raggiunto un importo pari a € 12,5 mld, il 34% dell’intera nuova produzione vita, con un incremento del 15,8% rispetto a quanto collocato nell’analogo periodo del 2017.

Concentrandosi sulla composizione, si osserva che la raccolta premi cumulata dei prodotti multiramo è costituita per il 53% da premi afferenti al ramo I e per il restante 47% da premi di ramo III, mentre quella dei prodotti “mono-ramo” è composta per il 72% da premi di ramo I. Inoltre, la quota di premi di ramo III, raccolta mediante prodotti multiramo, costituisce il 48% dei nuovi premi di ramo III complessivi, mentre l’analoga tipologia di premi di ramo I rappresenta il 28% della nuova produzione complessiva di tale ramo.

Nei primi cinque mesi del 2018 sono stati intermediati, per la maggior parte tramite sportelli bancari e postali, nuovi contratti PIR per un ammontare premi pari a € 1,2 mld (il 3,4% del new business totale); di questi, il 16% è stato stipulato tramite prodotti multiramo, per un importo pari a € 203 mln.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., da gennaio la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno, l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 36.600, mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio rispettivamente di € 900 e € 5.750. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno passerebbe dal 3,8% allo 0,4%.

Da gennaio la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’86% dei nuovi premi emessi, incidenza stazionaria rispetto a quella calcolata nei primi cinque mesi del 2017. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato prodotti quasi esclusivamente a premio unico mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di prodotti a premio periodico. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE, lo scostamento tra le quote raccolte dalle diverse reti si riduce: quella riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’86% all’81% mentre la quota afferente alle reti agenziali sale dal 14% al 18%.

Fonte: ANIA