L’anno scorso sono state comminate 151 sanzioni per 27,8 milioni dai 7,8 milioni del 2016. Una fetta consistente dei procedimenti ha riguardato i casi Pop Etruria, Pop Vicenza e Veneto Banca. In primo piano anche i controlli sul fintech. Cinque i provvedimenti di sospensione legati a criptovalute
di Antonio Lusardi (MF-DowJones)
Nel corso del 2017 la Consob ha comminato 27,8 milioni di euro di sanzioni, in decisa crescita rispetto ai 7,8 milioni dell’anno precedente. Le multe sono state il risultato di 156 procedimenti, di cui 151 ne hanno comportato l’applicazione. Lo si legge nella Relazione per il 2017 della Consob. Le misure di interdizione accessoria applicate hanno totalizzato 209 mesi, di cui 97 a carico di emittenti e 112 per abusi di mercato. Di questi ultimi, 76 mesi di interdizione hanno riguardato casi di insider trading (cinque episodi) e 36 mesi sono stati invece relativi a un singolo caso di manipolazione del mercato. Tra le sanzioni a carico di intermediari, degli 11,8 milioni di euro comminati 11 sono stati a carico di istituti bancari, con nove soggetti coinvolti a fronte di 15 emittenti complessivi sanzionati (oltre a cinque sim e una sgr). Per quanto riguarda i consulenti finanziari, si sono verificati 52 provvedimenti sanzionatori, di cui 28 radiazioni dall’Albo, e 54 provvedimenti cautelari di sospensione dell’attività a tempo determinato.
Nello scorso mese di novembre la Consob ha inoltre per la prima volta attivato un nuovo strumento sanzionatorio reputazionale, ovvero la diffusione dell’elenco delle società che hanno ritardato o mancato di pubblicare la documentazione contabile periodica. Questa misura, che non ha formalmente un profilo sanzionatorio, ha riguardato otto emittenti che hanno mancato di pubblicare i resoconto tra ottobre 2016 e ottobre 2017.

Tra i procedimenti sanzionatori comminati dalla Consob una fetta consistente ha riguardato istituti bancari in crisi o in liquidazione e loro esponenti, tra cui Popolare Etruria, Popolare Vicenza e Veneto Banca. In qualità di emittenti i tre istituti e i loro esponenti sono stati sanzionati rispettivamente per 1,12 milioni (Etruria), 4,17 milioni (Vicenza) e 4,26 milioni (Veneto). Per violazioni della disciplina di prospetto le tre banche hanno ricevuto sanzioni rispettivamente per 1,54 milioni, 1,4 milioni e 790 mila euro. Gli esponenti aziendali di Popolare Vicenza inoltre sono stati sanzionati (3 milioni di euro e 76 mesi di interdizioni accessorie) per aver realizzato un’offerta al pubblico di prodotti finanziari senza la preventiva pubblicazione di prospetto.

Con l’evoluzione tecnologica del settore finanziario, si legge ancora nella Relazione, sono entrati sul mercato numerosi nuovi attori, definiti collettivamente fintech, inizialmente non vigilati e non regolati. A fine 2017 la Consob aveva censito oltre cento fintech attive in Italia. Tra i nuovi soggetti la Consob ha dedicato particolare attenzione all’equity crowdfunding, di cui sono stati censiti 22 portali. La Relazione pone inoltre in evidenza le attività della Consob sulle criptovalute, per le quali sono stati adottati tre provvedimenti di sospensione cautelare per violazioni della disciplina degli emittenti e due per violazioni della disciplina degli intermediari. (riproduzione riservata)

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