L’IVASS, nel corso dei primi due anni dall’entrata in vigore del nuovo framework Solvency II, ha condotto una campagna di verifiche ispettive sulle metodologie e procedure adottate dalle imprese life e composite per la determinazione delle Best Estimate of Liabilities dei contratti di assicurazione sulla vita, in considerazione della loro rilevanza strategica anche ai fini della quantificazione del requisito di capitale di solvibilità.

Gli accertamenti hanno interessato una quota pari a circa l’80% del totale delle BEL Life delle imprese italiane che determinano i requisiti di capitale con la standard formula e hanno dato luogo ad interventi di vigilanza per riallineare le prassi riscontrate agli standard previsti dalla normativa Europea e nazionale.

In una lettera indirizzata alle compagnie, l’Istituto riporta le aree sulle quali ritiene necessario sensibilizzare le imprese vigilate. Sono trattate sia tematiche di primo pilastro, inerenti il calcolo delle riserve tecniche, sia di secondo pilastro, avuto riguardo al corretto governo societario: valutazioni robuste degli accantonamenti tecnici non possono prescindere da un efficace sistema di governo e di controllo dei rischi, nonché dalla corretta individuazione e misurazione di questi ultimi.

Le verifiche hanno fatto emergere la necessità di rafforzare i processi sottostanti l’applicazione sia dei principi generali, sia delle regole applicative per il calcolo delle riserve tecniche.

IVASS richiama l’attenzione sulla documentazione e tracciabilità del processo di stima: dalle verifiche sono infatti emerse carenze nella relazione sulle riserve tecniche costituite alla chiusura dell’esercizio prevista dall’art. 35 bis del CAP, che deve consentire di verificare la completezza e l’organicità dei processi definiti per il calcolo delle BEL (raccolta e analisi dei dati, determinazione delle ipotesi e applicazione delle metodologie di valutazione).

La relazione deve includere un’informativa su tutte le ipotesi utilizzate, sulle metodologie impiegate, sulle principali fasi dei processi seguiti, con chiara indicazione delle diverse unità aziendali eventualmente coinvolte nelle valutazioni e responsabili delle diverse fasi del processo valutativo. Gli ulteriori elementi informativi rilevanti, utilizzati nei processi ovvero nei file di lavoro, che non possono trovare adeguata rappresentazione nella relazione, devono in ogni caso risultare disponibili ed organizzati per argomento.

La relazione rappresenta, inoltre, il documento di riferimento sulle valutazioni operate dalle imprese ed il principale strumento per consentire alle funzioni di controllo, nonché alle società incaricate della revisione contabile, di svolgere adeguatamente il ruolo ad esse assegnato dalla normativa. Con riferimento alle regole applicative per il calcolo delle riserve tecniche, avuto riguardo alle disposizioni del Regolamento IVASS n. 18/2016 (in seguito Regolamento), vengono di seguito affrontate le problematiche relative:
a) alla rilevazione delle obbligazioni (contract boundaries);
b) alla qualità dei dati (data quality);
c) alla segmentazione e scomposizione delle obbligazioni;
d) alle ipotesi adottate nel calcolo delle riserve tecniche;
e) al trattamento delle garanzie finanziarie e delle opzioni contrattuali;
f) alle future misure di gestione (future management actions) e alle ipotesi sulle future partecipazioni agli utili;
g) alla generazione degli scenari economici (ESG).

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