di Paola Valentini
Ad aprile in Italia i prestiti delle banche alle imprese sono cresciuti del 2,2% tendenziale. Si tratta della massima variazione annua da fine 2011, quando era scoppiata la crisi dello spread Btp-Bund con il differenziale del decennale italiano contro l’omologo tedesco che era arrivato a superare i 550 punti base.
Il dato è stato reso noto da Banca d’Italia nell’ambito dell’ultima pubblicazione “Banche e Moneta”. A marzo la crescita dei crediti all’economia reale era stata pari al +1,2%.
Il precedente massimo da fine 2011 (+1,9%) era stato toccato a gennaio, ma in quell’occasione era sostenuto dall’esigenza delle banche di avere forti prestiti al 31 gennaio per ottenere i fondi Tltro2 della Bce a un tasso più conveniente.
Per l’intero settore privato ad aprile i prestiti sono saliti del 3% su anno (+2,4% marzo), sostenuto anche da quelli alle famiglie (+2,9% aprile da +2,8% marzo). Nel frattempo ad aprile le sofferenze sono diminuite del 10,7% su base annua (erano diminuite del 10,9% in marzo).
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E continuano a calare i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie che sono risultati pari all’1,47% (1,54% in marzo), grazie al Qe della Bce che ha tenuto basso il costo del denearo.
Un po’ più alti, ma anche loro in diminuzione, i tassi di interesse sui mutui casa i quali, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,2% (2,24 in marzo); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono rimasti invece più alti (all’8,34%).
Rallenta, invece, la crescita dei depositi bancari: +4,2% ad aprile da +6% marzo. E la raccolta obbligazionaria è diminuita del 17,7% (-17,1% nel mese precedente).
Intanto, in base ai dati contenuti sempre nel documento mensile di Via Nazionale, emerge che è aumentato in aprile, per il quarto mese consecutivo, il portafoglio di titoli di Stato italiani detenuti da istituti bancari operanti nel Paese.
Il controvalore ammontava a 341,819 miliardi di euro rispetto a 338,072 miliardi di marzo (dato rivisto rispetto ai 338,083 miliardi inizialmente rilevati). I 323,957 miliardi di fine dicembre rappresentavano il minimo da agosto 2012, quando il controvalore si attestò a 316,591 miliardi.
Nel dettaglio, le banche residenti detenevano ad aprile 250,566 miliardi di euro di Btp (dai 245,911 di marzo), 52,594 miliardi di Cct (da 55,195), 12,990 miliardi di Ctz (da 12,807) e 11,466 miliardi di Bot (da 10,125).
L’analoga statistica fornita dalla Bce, che anticipa i dati di Bankitalia ma che viene rilevata con una metodologia in parte differente, aveva indicato anch’essa un nuovo incremento dell’esposizione in aprile, per il quarto mese consecutivo, a 352,377 miliardi.
Fonte: logo_mf