Il progetto annunciato oggi da Unipol prevede la razionalizzazione del comparto assicurativo del gruppo e la ristrutturazione del comparto bancario con la creazione di una bad bank da 3 mld euro.

In particolare, il gruppo mira ad aggregare l’intero business assicurativo riferibile a Unipol sotto il controllo di UnipolSai, attraverso la cessione a UnipolSai Assicurazioni delle partecipazioni detenute da Unipol in Unisalute, pari al 98,53% del capitale sociale per un corrispettivo di 715 milioni di euro, e in Compagnia Assicuratrice Linear, pari all’intero capitale sociale per 160 milioni di euro.

E’ inoltre previsto che, qualora ne ricorrano le condizioni e i presupposti, anche la partecipazione di controllo, pari al 63,39% del capitale sociale, detenuta da Unipol in Arca Vita possa essere trasferita nei prossimi mesi a UnipolSai.

Via libera pure alla ristrutturazione del comparto bancario, che prevede il trasferimento – mediante scissione in favore di una societá di nuova costituzione partecipata dagli attuali soci di Unipol Banca – di un portafoglio crediti in sofferenza della banca per un ammontare di circa 3 miliardi di euro, previo adeguamento del valore degli stessi, secondo le condizioni attualmente prevalenti sul mercato in operazioni di dismissione (valore, al momento, stimabile in circa 20 centesimi), e rafforzamento del tasso medio di copertura delle inadempienze probabili, che rimarranno all’interno di Unipol Banca, ai migliori livelli del sistema bancario, al momento pari a circa il 40%.

“Il riassetto del comparto assicurativo penso sia abbastanza evidente e chiaro. Intendiamo, dopo aver completato il processo di integrazione delle diverse attivitá del gruppo, fare un ulteriore passaggio finale per dare al gruppo una chiara configurazione e creare le condizioni per una gestione piú efficace della nostra attivitá”, ha dichiarato Carlo Cimbri, numero uno di Unipol, nel corso della conference call di commento al progetto di razionalizzazione del gruppo.

Unipol alla fine dell’intero processo avrá il 70% di UnipolSai, la Bad Bank e Unipol Banca, per la quale “valuteremo le migliori opzioni strategiche sulla base delle opportunitá che capiteranno”.

Restano invariati gli obiettivi di cedola e del business plan. “I target del piano industriali sono confermati. Le operazioni non hanno impatto dal punto di vista dei dividendi. Gli andamenti del gruppo sono tali da non modificare i target. Stiamo viaggiando in linea con quelli che sono nostri obiettivi del piano anche per l’esercizio 2017”, ha aggiunto Cimbri che esclude al momento una fusione tra Unipol e UnipolSai, opzione su cui il mercato sembra continuare a puntare. “Non è una cosa che stiamo valutando. Il mercato fa le sue valutazioni e le sue scommesse, ma noi ora ci stiamo concentrando sulla semplificazione del gruppo”, ha precisato il numero uno di Unipol.