Quasi due italiani su tre (64%) pensano di doversi trasferire all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età. È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare. Più della metà degli italiani (55%) teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro. E un ulteriore 26% vede molta incertezza all’orizzonte. Fra i principali timori quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (45%), o persino cadere in povertà assoluta (33%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (32%) e dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (26%).
A gettare ombre sul futuro pensionistico degli italiani sono anche le difficoltà del presente, a partire dal timore di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (45%) o una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (41%). Preoccupano anche la precarietà del lavoro (38%) e l’instabilità dello scenario economico (44%) e normativo (36%) del momento. Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli italiani per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Più della metà (55%) punterebbe alla previdenza complementare: di questi, il 52% con un fondo pensione, il 37% con un piano individuale di risparmio e l’11% stipulanndoerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono gli italiani, è pensarci per tempo, fin da giovani (33%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (38%). E si tratta di una consapevolezza importante. Solo un italiano su tre (34%), invece, investirebbe i propri soldi nel mattone. Un dato che colpisce in un Paese come l’Italia, dove la casa è da sempre considerata un bene rifugio in tempi difficili. Per il 25% infine la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente, mentre per una quota analoga la soluzione è investire sul mercato finanziario.
Ma a chi si rivolgono gli italiani per farsi consigliare? Il 42% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (22%) o decidendo da sé (20%). Il 38% si affiderebbe a un consulente, il 25% alla propria banca o all’agente assicurativo, mentre per il 19% le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici. «Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani», afferma Marco Mazzucco, direttore distribuzione marketing e brand di gruppo di Reale Mutua. «Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come gli italiani stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili». Un primo passo che può risultare decisivo.
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