Mentre si vanno affermando sul mercato i wearable device e i consumatori ne prendono sempre più confidenza, gli stessi strumenti cominciano ad avere un certo impatto sull’industria assicurativa, favorendo il processo di cambiamento sia in ambito property/casualty sia in riferimento al comparto salute.

Secondo Michael Macauley, CEO di Quadrant Information Services, società di servizi di analisi sui prezzi nei comparti property e casualty, “l’utilizzo di questi nuovi strumenti consente di raccogliere una gran mole di dati e informazioni sulle abitudini e i comportamenti degli assicurati”. Considerato che l’industria assicurativa si basa sull’analisi dei dati e sull’interpretazione delle statistiche attuariali relative ai rischi, è inevitabile che i wearable device avranno un impatto significativo sul mondo delle polizze. “Il campo d’azione degli strumenti di telerilevamento e controllo dei dati, generalmente noto come telematica – ha aggiunto Macauley – rappresentano un nuovo modo di raccogliere informazioni sulle persone da assicurare. Questi dispositivi forniscono inoltre feedback puntuali anche a chi li indossa, favorendo quindi la diffusione di comportamenti e stili di vita virtuosi”.

CCS Insight, società specializzata in ricerche di mercato, ha recentemente aggiornato le sue previsioni sugli sviluppi della wearable technology, secondo una proiezione che indica in 411 milioni di dollari il numero di device venduti entro il 2020, per un valore complessivo di 34 miliardi di dollari, ovvero il 143% in più rispetto a quanto realizzato nel 2016.

I numeri parlano chiaro: stiamo parlando di una tecnologica destinata a diventare onnipresente nel giro di pochi anni, con inevitabili conseguenze sull’industria assicurativa.

Ovviamente, il primo impatto dei dispositivi wearable è stato sulle coperture salute. Ad esempio, nel 2013 la compagnia petrolifera BP utilizzò un braccialetto “fitness-tracker” per il monitoraggio dell’attività fisica e lo fece indossare al marito di una dipendente, in largo sovrappeso, con la promessa di una riduzione del premio assicurativo se avesse seguito un programma annuale di esercizi che lo avrebbero aiutato a perdere peso.

Il risultato fu quasi sorprendente, con una perdita di peso di 32 chili e un forte abbassamento del colesterolo e della pressione, oltre a un risparmio di 1.200 dollari sulla polizza salute. Da quel primo caso che fece un certo scalpore, molte compagnie hanno iniziato ad adottare programmi di incentivazione per incoraggiare i propri assicurati a utilizzare dispositivi wearable e favorire l’adozione di modelli di vita e di alimentazione più sani.

Guardando al futuro e senza considerare le assicurazioni auto che meriterebbero un discorso a parte, importanti novità sono attese soprattutto nell’ambito delle assicurazioni sulla casa e forse anche per le polizze contro il rischio alluvione e incendio, anche se al momento “non è possibile azzardare previsioni”, aggiunge Macauley. “Molti oggetti saranno fra loro connessi in un prossimo futuro, ma oggi non possono ancora comunicare fra loro e ipotizzare le tempistiche non è facile. Non esiste un modello standard di riferimento e oltre agli ostacoli tecnici ci sono da considerare i problemi legati alla privacy””.

Admiral Insurance si è vista bloccare da Facebook il suo “Firstcarquote”, l’applicazione realizzata dalla compagnia per raccogliere informazioni sullo stile di guida dei propri clienti attraverso l’analisi del loro profilo Facebook. Il servizio è stato bloccato dopo poche ora di vita a causa di violazione della privacy.

È chiaro che dopo un’esperienza come questa le assicurazioni devono mostrare grande sensibilità agli aspetti legati alla privacy, con particolare attenzione all’aspetto legato alla protezione dei dati raccolti sui propri assicurati dai possibili attacchi di pirateria informatica.

“Detto questo – conclude Macauley – i dati quantitativi e qualitativi raccolti attraverso i device indossabili, garantiranno significativi benefici ai consumatori che avranno molta più facilità, rispetto a oggi, di scegliere la soluzione assicurativa più in linea con le proprie inclinazioni e necessità, mentre gli assicuratori avranno a disposizione molte più informazioni per poter comprendere il contesto di mercato”.