di David Faber (Cnbc)
Nella cornice di Gateway ’17, la due giorni ospitata al Cobo Center di Detroit da Alibaba per presentare alle piccole e medie imprese americane le opportunità nel mercato online del Dragone, il presidente esecutivo Jack Ma ha invitato il mondo a prepararsi per un futuro ricco di sfide. Ai microfoni di Cnbc, Ma ribadisce il proprio bilancio positivo sulla globalizzazione. Tuttavia non manca di dipingere un futuro complicato sul piano del lavoro e la previsione di implicazioni dolorose per la terza rivoluzione tecnologica, quella dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things (IoT). Ma l’uomo finirà per spuntarla.

Domanda. Qual è la sua opinione sul fenomeno della globalizzazione?
Risposta È positiva ma deve essere inclusiva per tutti. Come correggere il tiro? È nata da appena trent’anni e dobbiamo pensare a cosa migliorare nei prossimi. Credo fermamente contribuisca alla creazione di lavoro, in particolare per le piccole imprese. La tecnologia metterà a dura prova diverse situazioni lavorative. Se non riusciamo ad aiutare le attività locali a essere parte del mondo globale sarà un grosso problema. Oggi, tante piccole imprese producono in un Paese, come gli Stati Uniti, progettano in un altro e vendono in Cina. Tutto è globale.

D. A inizio anno ha incontrato anche il presidente degli Stati Uniti. Il suo programma non sembra esattamente in linea con le idee da lei esposte. Che ne dice?
R. Trump sostiene le piccole imprese e i giovani. Quando gli ho annunciato che avremmo organizzato un piccolo vertice economico nel Midwest, a Detroit, era così eccitato. Mi ha detto: «Jack, questa è una grande idea. Per favore, fallo. E se posso essere d’aiuto fatemelo sapere» In Cina abbiamo prodotto più di 33 milioni di posti di lavoro. E crediamo che anche solo uno shop online possa crearne almeno un milione.

D. È un numero enorme…
R. Negli ultimi 18 anni abbiamo già fatto molto per il mercato del lavoro in America, soprattutto nel B2B. In California, più di 20 mila piccole aziende usano la piattaforma Alibaba per la compravendita dei propri prodotti all’estero, l’assemblaggio e la confezione. Abbiamo dimostrato che il modello funziona, e l’abbiamo fatto anche in altri Paesi.

D. Dunque le mele o le ciliegie coltivate a Washington possono arrivare in Cina. Ma c’è qualcosa di più, vero?
R. Per esempio, il 18 giugno abbiamo lanciato una piccola promozione. Nell’arco di 15 minuti abbiamo venduto 2 milioni di rossetti. Negli ultimi 30 anni il consumo interno degli Stati Uniti ha guidato l’economia globale, sostenendo tante piccole imprese in America o in Cina nella vendita a livello mondiale. Nei prossimi 30 anni, la domanda cinese porterà milioni e milioni di piccoli business sul mercato globale.

D. Ma l’economia cinese è ancora orientata all’esportazione, e non al consumo.
R. La Cina sta cambiando. Nei prossimi cinque anni importerà 8 mila miliardi di dollari. Come detto, i 300 milioni di persone che compongono oggi la classe media hanno bisogno di prodotti e servizi di alta qualità. La prima rivoluzione tecnologica ha causato la prima guerra mondiale. La seconda rivoluzione tecnologica ha scatenato la seconda. Questa è la terza rivoluzione tecnologica. Il machine learning e l’intelligenza artificiale stanno già cancellando molti posti di lavoro. Uno dei sistemi migliori per risolvere questo dramma è aiutare le piccole imprese a vendere i prodotti locali in tutto il mondo. E dobbiamo prepararci adesso perché i prossimi 30 anni saranno dolorosi.

D. Grazie alla tecnologia la gente avrà più tempo a disposizione. Quali saranno le opzioni di intrattenimento su Alibaba, oltre alla visione di film e lo shopping?
R. Nei prossimi 30 anni la gente lavorerà solo 4 ore al giorno e forse 4 giorni alla settimana. Mio nonno lavorava la terra 16 ore al giorno. E si riteneva molto occupato. Noi lavoriamo 8 ore per 5 giorni alla settimana. E ci crediamo molto impegnati. Un tempo in una vita era possibile visitare una trentina di destinazioni al mondo. Nei prossimi trent’anni, probabilmente 300. È un mondo mobile: interrompere la globalizzazione è impossibile. Piuttosto interroghiamoci su come possiamo renderla più inclusiva, insieme al commercio e la conoscenza.

D. Quindi vinceranno le macchine?
R. Assolutamente no. La macchina è un bene per la conoscenza, ma l’uomo è dotato di saggezza. Per questo motivo sto incoraggiando molti governi a prestare particolare attenzione al sistema scolastico. Quando abbiamo disegnato i treni e gli autobus sapevamo che avrebbero corso più velocemente di noi. Con i computer è lo stesso. Ma gli esseri umani non sono solo intelligenti, hanno capacità di giudizio.

D. Dunque l’intelligenza artificiale non potrà mai avere il discernimento?
R. No. La persona intelligente sa cosa vuole. La persona saggia sa cosa non vuole.

D. E allora come sarà il futuro?
R. Sarà difficile. Con l’arrivo della nuova ondata rivoluzionaria, alcuni posti di lavoro andranno persi. Chi sarà in grado di colmare il divario in termini di conoscenza e tenere il passo diventerà molto ricco e avrà molto successo. Per gli altri sarà più dura. Il mondo sarà basato sui dati.

D. Alibaba è ben posizionata. Come pensate di potenziare questo ambito?
R. Siamo appena agli albori dell’era dei dati, che saranno incredibilmente importanti per la vita dell’uomo in futuro. Rispetto al domani, oggi non è niente. Con l’Internet delle cose, tutto sarà connesso. Se il termine di paragone è ieri, noi oggi siamo una grande società di dati, ma rispetto al domani questo è nulla.

D. Cosa vi permetteranno di fare questi dati?
R. Migliorare la vita delle persone, migliorare le macchine, garantire che possano fare di meglio per assistere gli esseri umani. Resta da capire esattamente come sfruttarli per trarne un profitto, ma è chiaro che dobbiamo tutelarne la sicurezza e la privacy.

D. Sapete già molto dei vostri clienti: sulla vostra piattaforma trascorrono 25 minuti al giorno, 7 volte al giorno e sono giovani che usano dispositivi mobili. Ma è solo la punta dell’iceberg.
R. Cent’anni fa elettricità era sinonimo di luce, mentre frigorifero e lavatrice erano fuori dall’immaginario. Così sarà per i dati. I nostri figli saranno molto più in gamba di noi grazie ai dati.

D. Non c’è il rischio che, incrociandoli con l’intelligenza artificiale, potranno sintetizzare la saggezza?
R. La saggezza viene dal cuore. L’intelligenza della macchina è comparata a quella del cervello, che ha a che fare con la conoscenza e per sua natura è sempre trasmissibile a una macchina. Ma le macchine non possono avere un cuore. (riproduzione riservata)

Traduzione di Giorgia Crespi
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