Fino a qualche mese fa l’Irlanda era convinta di fare man bassa e intercettare la maggioranza degli assicuratori britannici in uscita dal Regno Unito prima dell’avvio dei negoziati sulla Brexit. A distanza di tempo però, tutto quell’afflusso sperato non si è visto, complice la forte concorrenza portata di Paesi come Belgio e Lussemburgo.

L’ultimo caso è di pochi giorni fa, con l’australiana QBE che ha deciso di seguire le orme dei Lloyd’s e di spostare la sede legale del business europeo a Bruxelles, mentre RSA, AIG, Fm Global, Hiscox e CNA Hardy, unit di CNA Financial Corp, hanno optato per il Lussemburgo.

Proprio nel piccolo granducato si prevede entro la fine della prossima estate un grande afflusso di società finanziarie in uscita da Londra che, secondo le ultime stime, garantirebbe circa 2.000 posti di lavoro nell’arco dei prossimi due anni. Un risultato eccezionale se si pensa ai 600 mila cittadini lussemburghesi.

Sui destini di Dublino pesa particolarmente la decisione dei Lloyd’s di Londra che preferendo Bruxelles alla capitale irlandese ha spostato molti equilibri, sollevando più di un dubbio in molti player sull’effettiva attrattività di Dublino, che è comunque stata premiata da player di grande rilevanza come Standard Life e Aviva.

Su questa accesa competizione fra Paesi si sono accesi i fari dell’EIOPA (European Insurance and Occupational Pensions Authority) che sta monitorando la situazione in vista della pubblicazione di una guida per le authority europee sui presupposti determinanti per l’iter di autorizzazione e l’attività di vigilanza.