Per le malattie ischemiche del cuore i tassi di ospedalizzazione negli uomini continuano ad essere, come negli anni precedenti, più del doppio di quelli delle donne e questo avviene sia per l’infarto acuto (nel 2014 pari a 374,5 ricoveri per 100.000 uomini vs 150,9 ricoveri per 100.000 donne) che per le altre forme acute e subacute di ischemia cardiaca (nel 2014 pari a 521,8 ricoveri per 100.000 uomini vs 200,6 ricoveri per 100.000 donne) e per le malattie ischemiche nel loro complesso (nel 2014 pari a 892,4 ricoveri per 100.000 uomini vs 315,2 ricoveri per 100.000 donne) (Tabella 1 e 2).

Nel 2014, i tassi più elevati di ospedalizzazione per malattie ischemiche del cuore si registrano in Campania, sia per gli uomini che per le donne (rispettivamente, 1.193,5 e 427,4 per 100.000). Valori elevati si osservano per gli uomini anche in Puglia, Calabria, Molise e Sicilia (>1.000 per 100.000) e per le donne nella PA di Trento (>400 per 100.000). Per quanto riguarda le altre forme acute e subacute di ischemia cardiaca, le regioni con i maggiori tassi di ospedalizzazione, sia per gli uomini che per le donne, sono la Calabria (674,3 per 100.000 negli uomini e 239,0 per 100.000 nelle donne), la Sicilia (672,2 per 100.000 negli uomini e 231,4 per 100.000 nelle donne) e la Campania (611,8 per 100.000 negli uomini e 224,2 per 100.000 nelle donne). Un dato incoraggiante è che, tra il 2011 ed il 2014, si continua a registrare, come negli anni precedenti, una diminuzione dei tassi di ospedalizzazione per le malattie ischemiche del cuore nel loro complesso, maggiore nelle donne (-11,5%) rispetto agli uomini (-10,5%), e per le altre forme acute e subacute di ischemia cardiaca (-10,2% negli uomini; -12,0% nelle donne). Solo in Umbria e in Basilicata per gli uomini e nella PA di Bolzano per le donne si registra una crescita dei tassi di ospedalizzazione per le altre forme acute e subacute di ischemia cardiaca (+1,7%, +0,1% e +6,2%, rispettivamente). Anche per l’IMA si registra una diminuzione generalizzata dei tassi di ospedalizzazione, maggiore nelle donne (-6,7%) rispetto agli uomini (-5,6%), anche se diverse sono le regioni dove i tassi di ospedalizzazione per l’IMA mostrano una preoccupante tendenza alla crescita, sia per il genere maschile (particolarmente in Basilicata +22,7% negli ultimi 3 anni, Puglia +2,8%) e Umbria +2,4%) che per il genere femminile (particolarmente nella PA di Bolzano +27,7%, in Basilicata +10,1%, nella PA di Trento +6,1% e nel Lazio e nella Campania con incrementi minori dell’1%).

Nel 2014, negli uomini, il tasso di ospedalizzazione per il complesso delle malattie cerebrovascolari risulta del 35,5% superiore a quello delle donne (Tabella 3 e 4): in particolare, per il sottogruppo dell’ictus ischemico questo eccesso è pari a 19,3% e al 49,9% per l’ictus emorragico. Nel 2014, i tassi di ospedalizzazione più elevati per le malattie cerebrovascolari nel loro complesso si registrano in Molise, sia per gli uomini che per le donne (1.160,7 e 740,4 per 100.000, rispettivamente); per gli uomini anche l’Abruzzo, la Valle d’Aosta, l’Umbria e la PA di Bolzano si trovano a livelli di ospedalizzazione >800 per 100.000; per le donne, anche la Valle d’Aosta, la PA di Bolzano e l’Abruzzo si trovano a livelli di ospedalizzazione >650 per 100.000 (725,6, 664,7 e 652,7 per 100.000, rispettivamente).

Per quanto riguarda l’ictus emorragico, i tassi più elevati di ospedalizzazione si riscontrano in Valle d’Aosta per gli uomini e in Toscana per le donne (141,8 e 87,8 per 100.000, rispettivamente). Le ospedalizzazioni per ictus ischemico più elevate si riscontrano, invece, in Molise per gli uomini (688,8 per 100.000) e in Valle d’Aosta per le donne (527,4 per 100.000). Un aspetto singolare è che il Molise presenta anche i tassi più bassi di ospedalizzazione per l’IMA sia per gli uomini che per le donne (vedi paragrafo precedente).
I tassi più bassi di ospedalizzazione per ictus ischemico si registrano in Friuli Venezia Giulia per gli uomini e in Lombardia per le donne (rispettivamente, 303,6 e 252,0 per 100.000); va sottolineato, comunque, che questi tassi di ospedalizzazione risultano essere quasi la metà di quelli registrati in Molise. Tra il 2011 ed il 2014, in quasi tutte le regioni ed in entrambi i generi, si evidenzia una riduzione nei ricoveri per malattie cerebrovascolari nel loro complesso (-7,6% negli uomini; -7,4% nelle donne) così come per l’ictus ischemico (-12,2% negli uomini; -11,1% nelle donne). Per quanto riguarda, invece, l’ictus emorragico preoccupa l’inversione di tendenza dei ricoveri complessivi, con un aumento del 3,9% negli uomini e del 3,3% nelle donne in 3 anni: in particolare, nella Valle d’Aosta si sono registrati gli incrementi più elevati (uomini +82,1%; donne +90,4%). Incrementi particolarmente elevati delle ospedalizzazioni per ictus emorragico si sono registrati anche in Abruzzo per gli uomini (21,3%) ed in Umbria per le donne (26,1%).

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Fonte: Rapporto Osservasalute 201501