Secondo Atradius, dopo l’impennata del 30% delle insolvenze commerciali registrata nel 2009 a livello mondiale, il 2016 potrebbe confermarsi come il primo anno senza significativi miglioramenti di scenario per molte economie.

Si tratterebbe, dunque, di una fase di assestamento dei tassi d’insolvenza su livelli alti, anche superiori del 70% rispetto agli scenari pre-crisi, come quelli registrati nell’Eurozona. Poche le eccezioni nella regione, con Paesi che peggiorano le attese ed altri che le migliorano. Tra queste, l’Olanda in cui la crescita economica prevista per quest’anno (+1,6%) e per il prossimo (+2%) potrebbe innescare un drastico calo delle insolvenze (-10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Concreti miglioramenti in vista anche per Spagna (-10%) e Belgio (-5%). Si attende, invece, un incremento dei tassi d’insolvenza commerciale in Grecia (+ 6% rispetto allo scorso anno) e Portogallo (+4%). In Italia, le attese sono per un calo del 2% rispetto al più ottimistico 3% previsto ad inizio 2016.

Al di fuori dell’Eurozona si attende un lieve incremento dai tassi d’insolvenza (+2%) sia nel Regno Unito, per effetto di una significativa contrazione della domanda dall’estero, oltre che per le incertezze derivanti dall’imminente referendum, sia negli Stati Uniti, a causa della riduzione  degli utili nel settore di gas e petrolio, e per le pressioni al ribasso sui prezzi delle materie prime a livello globale. Tali pressioni, e le loro ripercussioni a livello economico, potrebbero determinare un aumento dei tassi d’insolvenza commerciale anche in Australia (+6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), Canada (+4%) e Nuova Zelanda (+2%). Diminuzione dell’1% attesa, invece, in Giappone dove attualmente i tassi d’insolvenza commerciale sono inferiori del 60% rispetto ai livelli pre-crisi.

Congiuntura  economica difficile al momento anche per i BRICs, per i quali si prevede un significativo incremento delle insolvenze commerciali nel corso dei prossimi mesi. Il perdurante rallentamento della Cina e la sua transizione verso un modello economico basato su servizi e consumo, potrebbe causare un’impennata delle insolvenze per quest’anno ed il 2017. Questo potrebbe innescare un effetto domino anche nelle economie emergenti che maggiormente dipendono dalla Cina. Previsto un peggioramento anche per Russia e Brasile, per effetto della contrazione che si avverte nelle rispettive economie, con un calo del 3,8% del PIL in Brasile e dell’1,3% in Russia. Unica eccezione tra i BRIC’s è l’India, la cui crescita economica (a tassi superiori al 7% per questo ed il prossimo anno) potrebbe servire a contrastare in modo significativo possibili aumenti delle insolvenze commerciali nel corso dei prossimi mesi.

Si prevede un certo rallentamento della crescita economica globale – spiega Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia – le cui cause sono riconducibili ai bassi prezzi delle materie prime, alla debolezza cronica delle dinamiche commerciali, a situazioni che interessano i mercati finanziari e le politiche monetarie di molti Paesi. Questi scenari, comunque destinati ad essere riveduti e corretti nel corso dei prossimi mesi, hanno un impatto negativo sui tassi d’insolvenza commerciale e rappresentano una fonte di rischio per il business. Importante, quindi, proteggere il portafoglio clienti con strumenti efficaci di tutela del credito commerciale ”.