di Luca Gualtieri

Il rilancio di Veneto Banca potrebbe passare anche attraverso una ridefinizione del perimetro del gruppo. Montebelluna ha appena presentato un piano industriale che prevede un incremento dei ricavi, ma anche la semplificazione e la razionalizzazione del modello operativo. Queste strategie potrebbero essere accompagnate da una ridefinizione degli assetti societari, visto che la popolare di Montebelluna ha allo studio un progetto di aggregazione.

Nel frattempo anche il perimetro del gruppo potrebbe essere rivisto, come suggeriscono alcuni documenti ufficiali consultati da MF-Milano Finanza. Sul mercato potrebbe finire Apulia Previdenza, la compagnia assicurativa vita presieduta da Vincenzo Chirò e controllata al 100% da Banca Apulia. La società venne comprata nel 2007 da Swiss Life assieme alla gemella Swiss Life Infortuni e Malattia, poi ridenominata Apulia Assicurazioni e finita in liquidazione nel 2010. Il progetto di dismissione parte da lontano, se è vero che nel 2014 un importante gruppo assicurativo americano avrebbe presentato un’offerta non vincolante per l’acquisizione della società. L’offerta, secondo quanto risulta, sarebbe subordinata agli esiti delle attività di due diligence e delle autorizzazioni previste dalla normativa di vigilanza. Per approfondire tutti questi aspetti a dicembre sarebbe stata aperta una data room, anche se l’esito della trattativa non è ancora noto.

In generale negli ultimi anni Montebelluna ha sempre mostrato grande interesse per Banca Apulia e per le sue controllate. Per Apulia Prontoprestito, per esempio, si era ipotizzato un progetto di modifica dello statuto sociale finalizzato a una radicale riconversione dell’attività, da finanziaria a società strumentale del gruppo. In base alle linee generali del progetto la società avrebbe dovuto svolgere l’attività di gestione e recupero dei crediti, propri ed eventualmente altrui. Questa iniziativa venne però sospesa alla luce della ridefinizione degli obiettivi di Veneto Banca.

Non vi è dubbio comunque che, in queste settimane, l’impegno principale del management di Veneto Banca sia profuso sul fronte della governance.

Se non ci saranno ritardi nell’emanazione del regolamento di Banca d’Italia, Montebelluna potrebbe essere il primo istituto cooperativo italiano ad avviare la trasformazione in spa. L’obiettivo del presidente Francesco Favotto sarebbe infatti far partire l’iter per la modifica dello statuto subito dopo l’arrivo delle disposizioni di Via Nazionale. A quel punto l’assemblea straordinaria potrebbe essere convocata tra giugno e luglio oppure, se ci fossero ritardi, immediatamente dopo la pausa estiva. Resta insomma confermata la volontà di Favotto di muoversi in tempi rapidi, nonostante la generale battuta d’arresto che, dopo le assemblee di aprile, si sta registrando nell’intero sistema delle popolari. Una volta avviato l’iter per la trasformazione, sarà interessante capire se la banca rinnoverà o meno i propri organi direttivi. L’attuale consiglio di amministrazione è stato nominato solo l’anno scorso e dunque potrebbe tecnicamente restare in carica anche con la nuova governance. L’assunzione di nuovi assetti di controllo e, soprattutto, la possibilità di incursioni da parte di nuovi investitori, potrebbero però rendere più conveniente rinnovare subito l’intero board. (riproduzione riservata)