Il gruppo Unipol propone un modello di prevenzione e gestione delle catastrofi naturali che adotti meccanismi di natura assicurativa per gestire il rischio derivante dal cambiamento del clima e gli ingenti risarcimenti, il cui presupposto è la collaborazione tra pubblico e privato. Un tale sistema oltre a rendere più sostenibili le spese legate agli eventi catastrofali per le casse dello Stato può favorire dei comportamenti virtuosi di tutela, prevenzione e adattamento da parte dei cittadini e delle imprese e delle istituzioni.

Unipol intende mettere a disposizione della Pubblica Amministrazione le proprie conoscenze tecniche per la realizzazione di politiche di prevenzione sul territorio, di aumento della resilienza e soprattutto per promuovere la diffusione di una cultura del rischio che possa ridurre sensibilmente i danni in caso di calamità naturale. L’obiettivo è diffondere strumenti e competenze per la valutazione dei rischi, la definizione di piani di disaster recovery per le aree più a rischio, e la promozione di strumenti finanziari per rendere sostenibile e incentivare la resilienza, non solo nei siti industriali di rilevanza economica ma allargando il raggio d’azione a tutta la struttura produttiva del Paese e ai cittadini. Infatti studi dimostrano che il 90% delle PMI che, in conseguenza di un evento catastrofale, rimangono inattive per una settimana, fallisce entro un anno.

Con questo percorso, il Gruppo, intende generare un beneficio concreto per la società, e raccogliere la vera sfida: essere capaci di innovare generando benessere sostenibile, in modo inclusivo e lungimirante.

L’attuale sistema italiano non prevede l’accantonamento di riserve per far fronte agli eventi catastrofali e ciò determina il fatto che le risorse necessarie per sbloccare gli indennizzi debbano essere individuate di volta in volta, generando soprattutto per le PMI, una serie di danni indiretti, come mancata produzione, perdita d’immagine e di mercato che complessivamente possono incidere molto più del danno materiale diretto. Senza un intervento pubblico centrale che crei le condizioni per lo sviluppo di un mercato di supporto l’offerta di prodotti di protezione per le catastrofi naturali si limita a un’azione di solidarietà con il territorio che non ha una sostenibilità economica sicura. Unipol si sta dotando di strumenti di previsione e analisi che permettano di assumere tali rischi, aiutando la popolazione in difficoltà, senza al contempo mettere in pericolo la solidità aziendale.

L’Italia rappresenta una delle aree più vulnerabili agli impatti attesi dai cambiamenti climatici, secondo uno studio (Desiato et al, 2014 ISAC-CNR) l’aumento della temperatura media è superiore a quello globale ed europeo. In uno scenario di aumento della temperatura entro il 2050 di circa 0,93°, i danni provocati dai cambiamenti climatici potrebbero essere pari al 0,12 – 0,16% del PIL, ammontando a circa 20-30 miliardi di Euro di mancata produzione di beni e servizi con riferimento al PIL del 2009 (Carraro 2008).