Il board della società con base alle Bermuda ha spiegato alla Sec che l’intesa con il fondo Usa rimane migliore. Ma il 24 luglio ci sarà l’assemblea in cui la holding italiana promette battaglia

di Francesca Gerosa 

Un nuovo no all’ambizione di Exor di acquistare PartnerRe, società di riassicurazione basata alle Bermuda ma quotata a New York, è arrivato ieri da un documento inviato alla Sec dal cda della stessa PartnerRe. Nel file il board della società di riassicurazione ha spiegato che «chiaramente un’integrazione con Axis rappresenta la migliore occasione per gli azionisti di PartnerRe» in quanto permetterà a PartnerRe di investire nel settore primario dell’assicurazione senza pagare un premio per il controllo

Viceversa la proposta di Exor, che detiene il 9,8% di PartnerRe e che ha messo sul piatto 6,8 miliardi di dollari, «non è nel miglior interesse degli azionisti di PartnerRe», di cui sottovaluta il valore, ed «espone gli azionisti a sensibili rischi». Nella lettera si legge anche che l’integrazione tra PartnerRe e Axis creerà un gruppo molto forte nella riassicurazione e nell’assicurazione con un patrimonio di circa 13 miliardi di dollari, tra i primi dieci al mondo e tra i primi tre nella riassicurazione Vita e salute negli Stati Uniti. La creazione di valore passerà anche attraverso «sensibili efficienze» a livello di capitale e significative sinergie operative con «almeno 200 milioni di dollari di risparmi che saranno realizzati nei primi 18 mesi di operatività». Non solo; la fusione tra PartnerRe e Axis incrementerebbe la sicurezza dei soci in possesso di azioni privilegiate, che sarebbe invece messa a rischio dalla vendita potenziale a Exor, considerando i rating assegnati da S&P a PartnerRe (A- e outlook stabile) e Axis (A- e outlook stabile) rispetto al BBB+ con outlook negativo di Exor. 
Nella lettera si legge inoltre che il valore contabile di PartnerRe, calcolato tra 143 e 151 dollari, supera i 137,5 dollari offerti «in modo opportunistico» da Exor. Come se non bastasse, la proposta della holding di casa Agnelli espone gli azionisti di PartnerRe a «sensibili rischi», in quanto i soci dovrebbero sostenere importanti costi se fallisse l’operazione con la holding italiana. Insomma, il cda di PartnerRe continua a raccomandare la fusione con Axis Capital. La decisione spetterà in ogni modo all’assemblea in programma il 24 luglio. Non a caso, ha spiegato ieri Jean-Paul Montupet, presidente di PartnerRe, «nelle prossime settimane ci saranno discussioni con gli azionisti e confidiamo di ottenere un risultato positivo per la nostra società e per il suo futuro su scala internazionale (riproduzione riservata)