di Paola Valentini

Con altri 16,4 miliardi a maggio, in aumento rispetto ai 15,8 di aprile, nei primi cinque mesi del 2015 l’industria del risparmio gestito ha messo a segno una raccolta netta di 87,7 miliardi a fronte dei 133,7 miliardi ottenuti in tutto il 2014. Le masse gestite dal sistema hanno sfiorato 1.742 miliardi di euro, massimo storico.

Il 47,9% degli asset gestiti (835 miliardi) è allocato nei fondi, contro il 52,1% (906,7 miliardi) investito nei mandati. La parte del leone nei flussi, secondo la mappa mensile di Assogestioni, la fanno sempre i fondi aperti, con 11,5 miliardi (3 miliardi nei comparti italiani e 8,5 miliardi negli esteri), dato stabile rispetto ad aprile (11,6 miliardi), portando il totale da inizio anno a 61,8 miliardi rispetto ai 91,4 dell’intero 2014. Le gestioni di portafoglio hanno ottenuto invece 4,9 miliardi, in leggero aumento rispetto ai 4,2 miliardi di aprile, pari a 25,7 miliardi da inizio anno. Quanto alle singole categorie di fondi, malgrado le turbolenze sui listini a maggio, gli azionari sono tornati a una raccolta positiva: 537 milioni dai -299 milioni di aprile, con 5,4 miliardi raccolti da gennaio. A riprova del fatto che gli investitori guardare ancora con fiducia alle borse dopo i buoni risultati degli ultimi mesi, mentre il mercato dei bond si fa sempre più difficile da affrontare con i fondi tradizionali. Non a caso la raccolta di questi ultimi a maggio ha frenato a 1,7 miliardi contro i 4,5 di aprile, per un totale da inizio anno di 18,5 miliardi. Intanto prosegue il periodo d’oro dei flessibili, che comprendono prodotti di caratteristiche molto diverse, anche nel controllo dei rischi, ma accomunati dal fatto di dare libertà al gestore di spaziare tra varie asset class, comprese le alternative, oggi sempre più richieste da consulenti finanziari alle prese con la necessità di adeguare i portafogli al rialzo dei tassi di interesse in Europa e in vista di possibili movimenti analoghi negli Usa. I flessibili hanno incassato a maggio 6 miliardi dai 5,5 di aprile, 27 miliardi da gennaio. Dal canto loro i bilanciati continuano a intercettare l’interesse di chi vuole investire in borsa senza troppi rischi, e hanno chiuso maggio con flussi per 1,2 miliardi da 1,9 in aprile, ovvero 9,6 miliardi in cinque mesi. Nel frattempo i fondi monetari rialzano la testa e incamerano 2 miliardi di euro, portando così la raccolta da inizio anno in attivo (1,4 miliardi), forse per effetto del rialzo dei rendimenti. Quanto alle singole società, in testa è Intesa Sanpaolo con 6 miliardi raccolti (di cui 5,1 relativi a Eurizon), seguita da Pioneer (2,4 miliardi) e Generali (1,3 miliardi). Tra i gruppi quotati, Anima Holding ha raccolto 806 milioni, Mediolanum 287 milioni e Azimut 263. Tra i big esteri, Franklin Templeton chiude maggio in rosso (-271 milioni) restando però, con 26 miliardi a fine maggio, il primo gruppo estero per masse gestite in Italia. Ma i rivali si avvicinano. Jp Morgan Am con 203 milioni raccolti a maggio ha portato il patrimonio gestito in Italia a 24,5 miliardi. Prosegue la crescita anche Deutsche Asset and Wealth Management (Deutsche Bank) con 668 milioni raccolti e masse salite a 22,3 miliardi. E Invesco, grazie ai 408 milioni raccolti a fine maggio, gestiva 21,1 miliardi. (riproduzione riservata)