di Paolo Bozzacchi 

 

Un unico continente, un’unica normativa sulla protezione dati. Questo l’obiettivo del regolamento approvato ieri dal Consiglio europeo «Giustizia», che ha esortato Commissione ed Europarlamento a velocizzare i negoziati che partiranno entro fine mese per implementare le nuove norme entro fine anno. Il regolamento introduce un corpus unico di norme, per un risparmio delle imprese stimato in 2,3 miliardi di euro l’anno. Saranno ridotti gli oneri burocratici per le piccole e medie imprese, aboliti quelli amministrativi inutili, come le prescrizioni in materia di comunicazione a carico delle imprese. Previsto anche il potenziamento del diritto all’oblio: quando il cittadino non vuole più che i dati che lo riguardano siano trattati e non sussistono motivi legittimi per conservarli, il responsabile del trattamento deve cancellarli, oppure dimostrare che sono ancora «necessari o pertinenti». Il cittadino sarà anche informato meglio in caso di intrusione dei dati che lo riguardano, e il diritto alla portabilità dei dati agevolerà il trasferimento dei dati personali da un prestatore di servizi all’altro. Inoltre le stesse norme si applicheranno a tutti, comprese le imprese extraeuropee che offrono servizi in territorio europeo. Altra novità il potenziamento dei poteri delle autorità nazionali indipendenti di protezione dei dati, per permettere loro di assicurare l’effettiva attuazione delle regole anche con sanzioni pecuniarie alle imprese che violano le norme Ue in materie; sanzioni fino a 1 milione di euro o pari persino al 2% del fatturato mondiale annuo. L’Ue intende anche istituire uno sportello unico per imprese e cittadini, in modo che i cittadini si interfaccino solamente con l’autorità nazionale di protezione dati del proprio paese (nella propria lingua), anche se i dati personali che li riguardano sono trattati all’estero. «La data odierna segna un grande progresso nell’adeguamento dell’Europa all’era digitale. Il livello elevato degli standard di protezione rafforzerà la fiducia dei consumatori nei servizi digitali, mentre le imprese trarranno beneficio dal corpus unico normativo valido in 28 paesi», ha commentato Vera Jourova, Commissario Ue alla Giustizia.

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