Le aspettative espresse durante il comitato esecutivo Cadiprof dello scorso 23 giugno trovano un primo riscontro oggettivo nei numeri. Secondo le ultime statistiche elaborate dal Centro studi della Cassa di assistenza sanitaria integrativa per gli studi professionali, infatti, nei primi cinque mesi dell’anno il numero delle prestazioni erogate agli iscritti è cresciuto del 14% rispetto allo stesso periodo del 2014. «Sono dati da prendere con le pinze», anticipa il direttore della Cassa, Luca De Gregorio, «tenuto conto che un anno assicurativo viene spalmato su 18 mesi. Tuttavia, l’aumento delle prestazioni rimborsuali erogate attraverso il piano sanitario tra gennaio e maggio 2015 rappresenta un buon indicatore dell’aumentato livello di fruizione dei servizi Cadiprof da parte degli iscritti in questi primi mesi dell’anno». L’analisi del Centro studi ha messo a confronto il numero di prestazioni e il rispettivo valore economico tra l’esercizio 2014 e il 2015, in un periodo (gennaio/maggio) che non ha ancora recepito la spinta delle modifiche introdotte con il Jobs act e solo in minima parte ha potuto beneficiare degli effetti del rinnovo del Ccnl studi professionali, in vigore dal 1° aprile 2015. Si tratta, dunque, di un test significativo per misurare il ricorso degli iscritti alle prestazioni erogate attraverso il Piano sanitario, il primo pilastro della sanità integrativa targata Cadiprof. Entrando nel dettaglio, nei primi cinque mesi del 2015 si registra un saldo positivo di oltre 3.500 prestazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per un controvalore che sfiora la somma di 1,3 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto ai primi cinque mesi del 2014. Ovviamente dal punto di vista numerico la richiesta di rimborsi di ticket per accertamenti diagnostici e le spese legate alla gravidanza rappresentano la fetta più consistente, anche in termini economici, delle prestazioni richieste dai dipendenti degli studi. Dal punto di vista statistico, comunque, tutte le prestazioni che rappresentano il core business del Piano sanitario registrano una crescita importante. Tra queste, l’indennità sostitutiva per grandi interventi chirurgici, generalmente poco utilizzata dagli iscritti alla Cassa per la giovane età che li contraddistingue, ha segnato un incremento considerevole. Anche altre voci dell’insieme di prestazioni che compongono il piano sanitario mostrano una vera e propria impennata. È il caso per esempio dei rimborsi per i trattamenti fisioterapici o interventi riabilitativi post infortuni, che in cinque mesi sono cresciuti del 46%. Evidente anche il balzo in avanti delle prestazioni odontoiatriche che presentano un saldo positivo di oltre 870 richieste da parte degli associati, che hanno potuto beneficiare anche del progetto dentista per la famiglia, lanciato a gennaio scorso in collaborazione con l’Associazione nazionale dentisti italiani.

La Cassa ha puntato molto sull’ampliamento delle prestazioni odontoiatriche, poiché rappresentano un elemento fondamentale previsto per il rinnovo di iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari, gestita dal ministero della salute.

«Questa prima analisi evidenzia un aumento generalizzato dei rimborsi», conclude De Gregorio, «soprattutto su gravidanza e visite specialistiche eseguite in regime privato. Nelle prossime settimane elaboreremo anche i dati sulla rete convenzionata e quelli del pacchetto famiglia, che ci permetteranno di avere un quadro più definito dell’attività in questi primi mesi dell’anno».