di Anna Messia

È attesa per oggi la pronuncia del Tribunale europeo sul procedimento Sace Bt che vede la controllata di Sace accusata dalla Commissione europea di aver ricevuto aiuti di Stato dalla capogruppo, con una posta in gioco di circa 80 milioni. Arriva così a conclusione una battaglia legale durata anni e partita addirittura nel 2007, quando i concorrenti francesi di Coface denunciarono alla Commissione europea le ricapitalizzazioni di Sace a favore della partecipata che opera nel mercato breve termine (Bt).

Nel 2011 Bruxelles decise di aprire un’indagine formale per quattro misure adottare da Sace, all’epoca dei fatti interamente controllata dal ministero dell’Economia (oggi al 100% di Cassa Depositi e Prestiti). Un procedimento che si concluse a marzo di due anni dopo, con una sanzione di 70 milioni per Sace Bt, cui bisognava aggiungere interessi di mora che hanno fatto crescere la multa fino alla soglia degli 80 milioni. Ma la società guidata da Alessandro Castellano non ha mai accettato la decisione, convinta di avere agito correttamente. Ha fatto ricorso al tribunale amministrativo italiano per evitare il pagamento immediato e quando il Consiglio di Stato, l’anno scorso, ha annullato lo stop del Tar, Sace ha deciso di chiedere la sospensiva al Tribunale europeo, che gli ha dato ragione. A luglio dell’anno scorso il presidente del tribunale dell’Ue, Marc Jeager, ha deciso di congelare la sanzione perché esisteva «una probabilità sufficientemente elevata di successo del ricorso principale» e anche perché la sanzione avrebbe potuto obbligare Sace Bt ad abbandonare rami redditizi e beni di valore. Il tutto esclusivamente «al fine di dare esecuzione a una decisione la cui legittimità è stata contestata davanti al Tribunale». Ma la pronuncia di luglio 2014, benché favorevole a Sace, non era ancora quella definitiva attesa appunto per oggi, con una decisione nel merito. Da Sace ribadiscono di aver agito rispettando le regole di mercato, pronti a battersi per un pieno riconoscimento da parte dei giudici dell’Unione Europea sulla correttezza del proprio operato e sottolineano che, in ogni caso, la continuità operativa di Sace Bt non sarà in discussione: la società che ha chiuso il 2014 con un utile netto di 1 milione, ha raggiunto un andamento tecnico positivo in tutti i rami di attività. (riproduzione riservata)