di Timothy W. Martin

Da Ford ai supermercati Kroger, i gruppi Usa hanno aumentato gli investimenti dei rispettivi piani pensionistici negli hedge fund, il che ha lasciato molti di essi sulla parabola discendente del rally del mercato azionario. Negli ultimi cinque anni, i grandi fondi pensione aziendali hanno quadruplicato la quota di portafoglio investita in hedge fund, stando a un’analisi su circa 300 società dello S&P 500 condotta da Wilshire Consulting. In base allo studio, in ognuno di questi anni, tranne uno, le pensioni sono rimaste indietro rispetto alla performance del mercato azionario. Nel 2014 un rendimento del 9,7% si confronta con il 13,7% dello S&P 500, dividendi compresi. «Gli ultimi cinque anni in tal senso sono stati deludenti», commenta Jim McKee, direttore della ricerca sugli hedge fund di Callan Associates, società di consulenza sui fondi pensione. Quelli del settore privato oggi rappresentano quasi il 20% dei fondi investiti globalmente negli hedge fund dagli istituzionali. Più di banche, fondazioni e assicurazioni, e secondi solo ai fondi pensione pubblici, stando a Preqin. Solo quattro anni fa, i fondi pensione privati erano al quinto posto. Ma lo spostamento sugli hedge ha origine nella crisi finanziaria del 2008, quando i fondi pensione hanno perso molto con le azioni. Tanti gestori hanno accumulato bond e altri asset, tra cui quote di hedge fund, perché avrebbero dato una migliore protezione da future inversioni del ciclo, in quanto le loro strategie sono progettate per proteggere gli investitori dalla variabilità del mercato azionario. Ma, supportate dalle politiche aggressive delle banche centrali e dai tassi molto bassi, le azioni hanno intrapreso un rally pluriennale, quindi i gestori che hanno tolto capitale dalle azioni a favore di hedge fund e altri strumenti hanno rinunciato a buoni guadagni. Stando ai dati comparati da Wilshire, le risorse investite in azioni sono scese dal 54,1 al 44,7% dei portafogli dei fondi pensione aziendali; gli asset a reddito fisso sono cresciuti dal 34 al 40,8%; gli hedge fund dallo 0,8 al 3,2%. Gli hedge scommettono a favore o contro i mercati e spesso non hanno vincoli di asset o di area geografica. Sono accessibili in pratica solo a soggetti o istituzioni facoltosi. Sono soliti fare ottimi risultati nei mercati volatili, e i gestori famosi pubblicano rendimenti enormi per giustificare esorbitanti commissioni. I gestori si difendono sostenendo di voler soprattutto evitare perdite. «Non hanno rendimenti enormi, ma non è per questo che investiamo negli hedge. Sono asset stabili», spiega Neil Schloss, cfo di Ford, che con 4,4 miliardi di dollari ha la quota maggiore di fondi pensione privati in hedge fund, stando a Preqin. Alcune società, come Eastman Kodak, ora hanno più di metà portafoglio del fondo pensioni investito in fondi hedge. Anche Intel negli ultimi anni ha investito di più in questi fondi, spiegando che così può raggiungere i modesti obiettivi di rendimento di lungo periodo, soprattutto quando azioni e obbligazioni segnano il passo. Stuart Odell, assistente al cfo di Intel, ha dichiarato che la società è soddisfatta dei rendimenti.

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