Dal mondo del turismo comincia ad arrivare qualche notizia positiva. Dopo 3 anni di calo, infatti, le intenzioni di vacanza per l’estate 2015 degli europei tornano a crescere: il 60% dichiara che andrà in ferie con un aumento di 6 punti sul 2014.

E gli italiani, pur con il budget più ridotto d’Europa, sono tra i più ottimisti con una crescita al di sopra della media (+8% dal 52% del 2014 al 60% del 2015). Emerge dalla quindicesima edizione del barometro vacanze realizzato da Ipsos per Europ Assistance. Dalla ricerca, effettuata su un campione di 3.510 europei e su 7 paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Belgio e Austria), emerge che la crescita riguarda coloro che dichiarano di partire una sola volta nel corso dell’estate, segno che sempre più persone, che in passato dovevano rinunciare, oggi possono permettersi le vacanze.

Le note dolenti per il Belpaese arrivano dal denaro a disposizione: è vero che il budget medio dell’Eurozona ammonterà a 2.390 euro (+180 euro rispetto al 2014) ma la tendenza al rialzo riguarda Germania (2.457 euro, +60 euro) e Austria (2.610 euro, +68 euro). Nei Paesi latini si rimane invariati o si subisce una leggera riduzione: è il caso della Francia (2.181 euro, -46 euro), della Spagna (1.719 euro) e, fanalino di coda della classifica, dell’Italia (1.708 euro, -90 euro). Per l’estate 2015 mare rimane la meta preferita (62%), anche se la montagna guadagna sempre più estimatori.

Aumentano coloro che hanno in programma di viaggiare in Europa (79%, +3 punti sul 2014), 4 su 10 vogliono trascorrere le vacanze nel proprio Paese. Francia, Italia e Spagna restano le tre mete più apprezzate (16%, 17% e 18% rispettivamente), con la penisola iberica che registra una crescita di 5 punti rispetto all’anno scorso. Secondo Ipsos gli italiani sono i più disponibili per quanto riguarda le nuove pratiche turistiche del car sharing e dell’house swapping: il “condividere l’auto” affascina il 20% degli italiani come possibilità per il viaggio (contro una media europea del 15%).

Lo “scambio di casa” arriva a toccare il 30% (contro una media europea 13%). Nel 2015 cresce di 5 punti (51%) la preoccupazione degli europei – in particolare di francesi e italiani – per il rischio di attentati. Gli italiani sono particolarmente sensibili anche al rischio di contrarre il virus Ebola, il 30% risponde di temere questa possibilità su una media europea del 21.