Hsbc Holdings ha varato un nuovo piano di ristrutturazione per il miglioramento della redditività dell’istituto bancario britannico. 

Il piano prevede in particolare il taglio di posti di lavoro per un numero compreso tra 22 mila e 25 mila posizioni su 258 mila dipendenti totali, una forte riduzione degli asset ponderati per il rischio (Rwa-risk-weighted assets), l’abbandono di mercati come Brasile e Turchia e la limitazione delle attività bancarie nel Regno Unito tramite un’operazione di cosiddetta “ring-fencing”. 

Nel dettaglio Hsbc punta per la fine del 2017 a ridurre i risk-weighted asset di circa 290 miliardi di dollari, a raggiungere un Roe (return on equity) di oltre il 10% e a tagliare i costi di 4,5/ miliardi di dollari ogni anno. La banca ha precisato che la riduzione degli Rwa comporterà il taglio dei risk-weighted asset della divisione bancaria globale a meno di un terzo degli attuali livelli. 

Per l’amministratore delegato Stuart Gulliver si tratta di un’accelerazione delle misure di taglio dei costi in atto ormai da cinque anni attraverso una strategia di ridimensionamento che ha pero’ sofferto il deterioramento del contesto operativo determinato da aumento dei costi normativi, bassi tassi di interesse e rallentamento economico in Asia. 

“Ci rendiamo conto che il mondo è cambiato e noi dobbiamo adeguarci al cambiamento”, ha affermato Gulliver. “Sono fiducioso che le nostre iniziative ci permetteranno di cogliere le previste opportunità di crescita futura e di creare ulteriore valore per gli azionisti”. 

Oltre ai tagli, Hsbc punta anche ad “accelerare gli investimenti in Asia” in ambiti come le assicurazioni e le gestioni patrimoniali e ha in programma di investire nel campo degli scambi valutari, dei pagamenti, del cash management e in altri business. 

L’istituto di credito intende inoltre isolare le attività bancarie nel Regno Unito dalle attività di investment banking per ridurre l’impatto delle nuove normative in vigore oltre-manica. Hsbc ha infine precisato l’intenzione di completare entro la fine dell’anno l’esame della possibile ricollocazione all’estero della sua sede di Londra.