di Cinzia De Stefanis 

 

Gli impianti che effettuano la gestione dei rifiuti non sono tenuti a presentare la relazione di riferimento, nemmeno nella forma della verifica preliminare, in relazione ai rifiuti gestiti. Conseguentemente per gli impianti di gestione rifiuti, fermi restando i distinti obblighi di caratterizzazione e ripristino del sito previsti dalle altre norme applicabili, gli obblighi connessi alla relazione di riferimento vanno riferiti esclusivamente alle «sostanze pericolose pertinenti» eventualmente gestite nel sito (per esempio per la presenza di serbatoi di olio lubrificante, di combustibili, di prodotti chimici necessari al processo, o di stoccaggio di materiale che ha terminato di essere rifiuto) e non alla presenza di rifiuti. La relazione di riferimento deve contenere le informazioni sulla qualità del suolo e delle eventuali acque sotterranee con esclusiva indicazione delle sostanze pericolose. La definizione di sostanze pericolose si riferisce alla classificazione, all’etichettatura, all’imballaggio delle sostanze e delle miscele e pertanto non è applicabile ai rifiuti. A chiarirlo è il ministero dell’ambiente, con una nota del 17 giugno 2015 prot. 12422. Nel decreto del ministero dell’ambiente del 13 novembre 2014 n. 272 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 2015 n. 4) attuativo dell’articolo 29-sexies, comma 9-sexies, del dlgs 152/2006 sono stati definiti i contenuti minimi della relazione di riferimento necessari al fine di effettuare un raffronto, in termini quantitativi dello stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee, al momento della cessazione definitiva delle attività. La relazione è dunque uno strumento chiave perché consentirà di raffrontare lo stato di contaminazione e di valutare gli eventuali obblighi di ripristino. In particolar modo andrà relazionato l’uso attuale del sito, le misurazioni già effettuate sullo stesso, l’illustrazione dettagliata delle modalità con cui sono compiute le misurazioni sulle sostanze pericolose e l’indicazione sullo stato attuale di qualità del suolo e delle acque sotterranee.