di Gloria Grigolon 

 

Perdita economica da frode creditizia in crescita, con un ammontare che nel 2014 ha toccato i 171 milioni di euro, in aumento rispetto ai 162 milioni del 2013. Il più delle vittime si confermano uomini, di età compresa tra i 41-50 anni e per fasce d’importo frodato fino a 1.500 euro.

I dati pubblicati ieri dall’Osservatorio Crif hanno mostrato come, nonostante una sostanziale parità in termini di furti di identità annui (25.500 casi), l’ammontare complessivo frodato ha confermato un trend rialzista. La frode del credito, precisa il comunicato stampa Crif, si realizza infatti mediante furto di identità e successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari per l’acquisizione indebita delle somme di denaro di terzi.

Profilatura delle vittime frodate. In termini di profilatura, in poco più di 6 casi su 10 la vittima di frode è risultata essere di sesso maschile, appartenente in maggioranza a una classe d’età compresa tra i 41 e i 50 anni (il 25,1% del totale). Ciò differisce rispetto alle statistiche del 2013, in cui il grosso dei frodati (il 26,1% dei casi) apparteneva alla categoria compresa tra i 18 e i 30 anni. La fascia 31-40 è rimasta fissa attorno al 24%. In aggiunta, in circa 1 caso su 3 la vittima è risultata essere un lavoratore autonomo o libero professionista, categorie queste che, esponendosi professionalmente coi propri dati al mercato, sono più esposte al rischio di furto d’identità volto all’ottenimento di credito fraudolento. Tale situazione, afferma Maria Luisa Cardini, Senior business consultant di Crif, «quest’anno potrebbe cambiare», dato che l’accesso alle fonti istituzionali attraverso Scipafi consentirà di avere «un riscontro dei dati reddituali e della partita Iva dei professionisti, oltre ai dati anagrafici e di busta paga».

Tra le tipologie di finanziamento che più hanno aperto possibilità di frode, con una ricorrenza del 78,3% si è trovato coinvolto il prestito finalizzato, seguito dall’11,4% dei prestiti personali. Le fasce d’importo più colpite sono state quelle entro i 1.500 euro (41,1%), seguite dalla fascia tra i 10.000 e i 20.000 (il 26% del totale). In circa 2 casi su 3, inoltre, l’oggetto ha riguardato acquisti di elettrodomestici (nel 43,2% dei casi) e prodotti di telefonia (20,7%), diversamente dal 2013 quando il più di un terzo delle frodi aveva interessato il comparto auto e moto (ora all’8,5% dei casi). In termini di tempistiche, nel 34,1% dei casi la frode è stata scoperta nel 2014 entro i 6 mesi, tendenzialmente costante.