La holding finanziaria della famiglia Agnelli ha definito come “infondate e non sostenute da Standard & Poor’s” alcune dichiarazioni del consiglio di amministrazione di PartnerRe sul rischio di downgrade del rating della compagnia di riassicurazione connesso all’offerta di acquisizione presentata da Exor. 

Nella nota Exor ha sottolineato innanzitutto “che la propria struttura finanziaria non avrà alcun impatto sul rating di PartnerRe, incluso il rating BBB delle azioni privilegiate” nel caso di buon esito dell’offerta e fa presente come l’agenzia di rating abbia stabilito come la società torinese sia “valutata come una holding di investimento e pertanto il rating di Exor e i rating delle sue società partecipate sono indipendenti l’uno dagli altri. Il debito di Exor non e’ attribuito alle sue società partecipate così come il debito delle società partecipate non e’ attribuito a Exor. Queste dichiarazioni sono state esaminate e affermate da S&P”. 

“Le valutazioni diffuse da PartnerRe che puntano a aggregare il debito di Exor a quello delle sue società partecipate sono quindi sbagliate e non rispettano la metodologia di rating di S&P. Per gli azionisti privilegiati di PartnerRe ciò significa che nel caso” in cui venga accettata la proposta vincolante, la struttura finanziaria della holding “non influirà sul rating” della compagnia di riassicurazione. 

“PartnerRe ha costantemente travisato l’impatto dell’operazione di Exor affermando pubblicamente che il debito aggiuntivo assunto da Exor nell’ambito della transazione potrebbe costituire un ‘notevole rischio di declassamento del rating delle azioni privilegiate a seguito della cessione”, ha evidenziato ancora la holding, mettendo in chiaro che “questa affermazione di PartnerRe e’ infondata e non e’ sostenuta da S&P”. 

Exor ha quindi ribadito le conseguenze positive della sua proposta: PartnerRe diventerebbe una società “finanziariamente più solida” rispetto alla fusione con Axis, il debito “rimarrebbe immutato” così come il rating, i termini, i diritti e i requisiti di quotazione e registrazione, il trattamento fiscale e il reporting finanziario periodico, gli azionisti privilegiati “beneficerebbero di una leva inferiore” e dell’impegno della holding “a favore di una politica di distribuzione dei dividendi e del capitale più prudente, senza alcun onere legato al rischio di integrazione post fusione”. 

Exor ha poi accusato di nuovo il consiglio di amministrazione di PartnerRe di aver “approvato un’operazione inferiore nella forma della fusione proposta con Axis, e continua a sostenerla fornendo deliberatamente ai propri azionisti informazioni fuorvianti e scorrette nel tentativo di destare falsi allarmi e ottenere voti a favore della transazione con Axis”. Pertanto la holding torinese “ammonisce PartnerRe affinché cessi di rappresentare i fatti in modo falso e fornisca agli azionisti informazioni accurate” per consentire agli investitori di “agire nel loro migliore interesse e di votare con fiducia ‘contro’ l’operazione con Axis”. 

Exor, che continua a ritenere la propria offerta superiore per soci, dipendenti e clienti della compagnia, ha depositato ieri una presentazione dettagliata sulla sua proposta vincolante e interamente in contanti e inizierà ad incontrare investitori e analisti di PartnerRe per “evidenziare i significativi punti di forza della propria proposta, sia per gli azionisti ordinari che per i privilegiati, e correggere le dichiarazioni fuorvianti di PartnerRe”. 

Infine Exor ha sollecitato ancora una volta “gli azionisti ordinari e privilegiati a votare ‘contro’ l’operazione con Axis in occasione della prossima assemblea straordinaria di PartnerRe del 24 luglio prossimo” per consentire alla compagnia “di accettare la superiore proposta” della holding.