Una delle principali esigenze avvertite dal risparmiatore previdenziale è rappresentata dalla sicurezza del proprio investimento, anche e soprattutto in considerazione della finalità cui esso è rivolto. Oltre al fondamentale ruolo interpretato dalla Vigilanza (ministero del Lavoro, ministero dell’Economia, Covip), le forme previdenziali italiane prevedono nel proprio schema di funzionamento la presenza di un attore, apparentemente oscuro, ed invece di fondamentale importanza, la banca depositaria. Mutuata dalla normativa del risparmio gestito è obbligatoria per i fondi pensione di nuova istituzione ed anche per i fondi preesistenti in caso di gestione convenzionata. Non è prevista al momento in tutti gli altri Paesi europei (per esempio non vi è obbligo di prevederla nel Regno Unito e nei Paesi Bassi). In Italia se ne prevede poi l’obbligatorietà anche per le casse di previdenza nella disciplina sui limiti di investimento e conflitti di interesse che è stata in pubblica consultazione fino allo scorso 5 dicembre. Ma quale è la funzione della banca depositaria Come ricordato in un recente seminario organizzato dal Mefop sul tema, costituisce un efficace presidio a tutela degli aderenti. È una sorta di guardiano degli investimenti dal momento i versamenti raccolti dal fondo pensione rimangono presso la banca depositaria che provvede ad effettuare le operazioni di compravendita relative all’attività di investimento, seguendo le disposizioni dei gestori (secondo le modalità previste dalla convenzioni stipulate con il fondo). La previsione obbligatoria di un deposito presso la banca depositaria, posta in posizione di terzietà, risponde a criteri di separatezza contabile (differenziando i possibili rischi di custodia delle risorse del fondo pensione rispetto all’attività di gestione) oltreché a principi di correttezza e di trasparenza amministrativa. Lungi però all’interpretare un ruolo meramente passivo ha anche il compito di garantire la conservazione del patrimonio del fondo, eseguire gli ordini impartiti dai gestori dopo averne controllato la conformità alla legge, allo statuto o alle prescrizioni degli organi di vigilanza. Svolge anche un servizio di rendicontazione sui movimenti, sulla consistenza e sulla composizione del portafoglio. I doveri che competono alla banca (e del cui adempimento essa risponde) sono allora rappresentati dagli obblighi di custodia attiva, di controllo di legittimità delle operazione, di regolamento delle operazioni, di informazione nei confronti dell’autorità di vigilanza rispetto alle irregolarità riscontrate. Emergono in particolare gli obblighi di controllo da svolgersi sulle operazioni relative al fondo, controllo di legittimità e di conformità alle fonti istitutive e agli statuti dei fondi, nonché alle linee di gestione degli stessi, come definite nelle convenzioni di gestione. Va anche rammentato come, per evitare l’insorgere di conflitti di interesse, banca depositaria e gestore finanziario del patrimonio del fondo pensione devono essere soggetti distinti. (riproduzione riservata)