“I segnali di recupero dell’attività economica dell’area UE e la seppur limitata ripresa avviata nel nostro Paese nei primi mesi dell’anno sembrano rappresentare i primi segnali che ci fanno sperare in una concreta ripartenza nonostante l’aggravarsi di tensioni internazionali”, ha affermato il presidente di Aiba, Carlo Marietti Andreani, presentando all’Assemblea Annuale dell’Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni, la relazione sull’andamento del mercato del brokeraggio assicurativo 2014.

“Alle difficoltà della lunga crisi economica – ha spiegato Marietti – si sono aggiunti in questi anni fenomeni di riorganizzazione che hanno interessato l’intero settore assicurativo, incluso il comparto del brokeraggio. Le concentrazioni tra le imprese di assicurazioni hanno inevitabilmente generato una contrazione della concorrenza, aspetto negativo per la nostra categoria, cui vanno aggiunte le problematiche riorganizzative richieste da operazioni di questo tipo”.

Nonostante le difficoltà del periodo, il brokeraggio assicurativo si conferma punto di riferimento per la gestione dei rischi del tessuto produttivo italiano (oltre il 60% dei rischi industriali sono gestiti dai broker), mentre aumentano (+7,1%) gli intermediari professionali che decidono di passare al brokeraggio.

“Si rinforza ulteriormente il ruolo di Aiba quale interlocutore privilegiato dalle Istituzioni nazionali ed europee, in materia assicurativa”, ha aggiunto Marietti. “Nel corso dell’anno Aiba ha svolto un ruolo fortemente attivo verso le Istituzioni e di aggregazione delle posizioni degli intermediari professionali. Questo atteggiamento ha favorito la nascita di un tavolo tecnico di Ivass, chiamato a modificare la regolamentazione sull’informativa precontrattuale. L’attività di raccordo e di collaborazione con le più rappresentative Associazioni dei consumatori e le Associazioni di categoria degli altri intermediari si è concretizzata nel corso del 2014 in iniziative congiunte e momenti di confronto che hanno rafforzato la coesione e l’individuazione di obiettivi comuni”. 

I numeri dei broker

Nel corso del 2014 i broker di assicurazioni nazionali hanno complessivamente gestito 16,7 miliardi di euro, per una quota di mercato del 10,9%. Numeri significativi che mantengono il giro d’affari del settore sui valori antecedenti la crisi finanziaria, nonostante le complessità del mercato che riflettono le persistenti difficoltà del sistema produttivo italiano.

Nei soli Rami Danni i broker operanti in Italia hanno gestito oltre 15 miliardi di euro, per una quota di mercato del 40,1%, in calo rispetto al 42,1% del 2013, ma pur sempre su valori assoluti decisamente rilevanti che confermano il broker, quale figura professionale di riferimento per il trattamento dei rischi industriali del nostro Paese.

A fronte del persistente calo del numero di agenti assicurativi operanti sul territorio, la professione del broker continua ad attrarre operatori: a fine 2014 le imprese di brokeraggio – escluse le ditte individuali – iscritte al RUI (Registro Unico degli Intermediari) risultavano essere 1.566, per un aumento del 7,1% rispetto alle 1.462 del 2013. In aumento del 5,3% anche il numero delle persone fisiche, per un totale di 5.587 iscritti al RUI.

Aiba rappresenta in Italia l’80% della categoria per giro d’affari

Aiba conta oggi su oltre 1.150 aziende associate, tra società e ditte individuali, che rappresentano circa l’80% di quanto complessivamente gestito dal mercato del brokeraggio assicurativo italiano. Aiba, grazie all’impegno profuso dagli iscritti e dalla propria struttura, è in grado di vantare importanti traguardi ottenuti grazie alla spiccata volontà di realizzare obiettivi comuni nell’interesse generale. Impegno, coesione e azione comune, sono elementi fondamentali per affrontare e gestire situazioni complesse dovute a condizioni di mercato incerte e instabili, a obblighi normativi onerosi e a una clientela dalle esigenze sempre più sofisticate.

Il mercato assicurativo italiano 2014

Il totale dei premi 2014 del mercato assicurativo italiano è stato di 143,3 miliardi di euro, per un incremento del 20,6% rispetto ai 118,8 miliardi dell’anno precedente, dando continuità e sostanza al recupero già avviato nel 2013 dopo le flessioni dei due anni precedenti.

A fronte di un deciso incremento della raccolta premi nel Ramo Vita (+29,8%) a 110,5 milioni di euro, la raccolta nei Rami Danni si è ridotta (-2,6%) a 32,8 miliardi. Complessivamente, i Rami Danni corrispondono al 22,8% del totale della raccolta del mercato assicurativo italiano.

La raccolta della sola Rc Auto (15,2 miliardi di euro) rappresenta il 46,4% dei Rami Danni con una flessione del 6,5% su base annua, mentre sono in lieve incremento (+1,3%) gli altri rami elementari.

Le Compagnie europee operanti in Italia in regime di stabilimento e LPS (Libera Prestazione di Servizi), maggiormente orientate al mercato del brokeraggio assicurativo, hanno complessivamente raccolto 9,3 miliardi di euro, di cui 4,64 miliardi nel settore Vita e 4,67 nel comparto Danni.