«Solo il 5% degli assicurati paga un premio assicurativo paragonabile a quello medio europeo di 250 euro», tutti gli altri pagano, in media, un premio di 500 euro.

È uno dei risultati dell’indagine campionaria trimestrale Iper, unica in Europa, realizzata grazie alla collaborazione di tutte le compagnie e dell’Ania, ma progettata, organizzata e gestita dall’Ivass su un campione di 2 milioni di targhe.

Nel primo trimestre, il prezzo effettivo medio dell’Rc auto e quello mediano sono scesi rispettivamente del 3,8% e del 3,4% rispetto al quarto trimestre 2013; tuttavia, il prezzo è salito, in media, di oltre 100 euro, se l’assicurato vive in una grande città, mentre scende con l’età. Inoltre, chi in passato ha avuto incidenti può arrivare a pagare la polizza il triplo di chi non ne ha avuti; il prezzo sale con il grado di concentrazione del mercato, che varia da provincia a provincia.

A livello aggregato, i primi 5 gruppi assicurativi detengono il 70% del mercato Rc auto, mentre nel settore del credito le prime 5 banche detengono meno della metà della raccolta. «Il problema dei prezzi alti delle polizze Rc auto, dopo tanti anni, si è attenuato, ma non è risolto. L’Ivass auspica una nuova iniziativa legislativa che lo affronti in tutti i suoi aspetti, come si era cercato di fare lo scorso anno», ha detto il presidente dell’istituto, Salvatore Rossi, nella Relazione sull’attività svolta nel 2013.

Rossi ha ricordato poi che c’è stata «una diminuzione del premio puro teorico (costo medio totale dei sinistri per il numero degli stessi) del 16% nel periodo 2009-2013. Tuttavia, il premio medio effettivo pagato dal consumatore è aumentato del 6% nello stesso periodo. Nell’ultimo biennio, sono caduti entrambi, nel primo caso dell’11%, nel secondo del 4%. Sembra esservi una difficoltà di trasmissione delle positive dinamiche di mercato sui prezzi delle polizze».

Negli ultimi anni, il mercato appare caratterizzato da una forte caduta della frequenza dei sinistri (-30% nel periodo 2007-2013) e da un aumento del costo medio totale di ciascun sinistro da 3.900 a 4.700 euro.

Sempre nel mercato assicurativo, «le polizze legate ai mutui (Ppi, Payment protection insurance) sono state fonte di numerosi esposti, a seguito dei quali sono emerse carenze di trasparenza e correttezza.

L’Ivass ha inviato una lettera di richiamo al mercato nel 2013 e «una seconda lettera sta per essere spedita, per meglio precisare gli interventi correttivi richiesti», ha annunciato Rossi.

In sintesi, nel 2013 la raccolta premi del mercato assicurativo è cresciuta di quasi il 13%, contro il -5% del 2012. In sintonia con quanto avvenuto in Europa, si sono nettamente divaricati gli andamenti dei due rami tradizionali: vita (+22%) e danni (-5%), tendenze che proseguono nel 2014. Gli utili hanno superato i 5 miliardi, simili al 2012, ma ottenuti grazie al contributo di entrambi i rami (-4 mld nel biennio).

E se la raccolta premi su polizze previdenziali (Pip) viaggia da tempo a due cifre (+33% solo nel 2013), l’Rc auto ha fatto segnare una contrazione record (-8%), mentre per gli altri rami danni la dinamica negativa, in atto dal 2009, si è molto attenuata nel 2013.

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