di Anna Messia

Ci sono 25 figure interne che hanno assunto nuove responsabilità, mentre alcune linee di business sono state divise, creando una struttura meno verticale, con maggiore decentramento delle funzioni. È il nuovo organigramma, operativo dal 3 giugno, della Sace, la società di assicurazione crediti controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Una riorganizzazione è funzionale all’avvio del processo di privatizzazione della società guidata da Alessandro Castellano, già annunciata dall’esecutivo, che prevede la possibilità di portare sul mercato fino al 60% del capitale. L’ipotesi della quotazione in Borsa sembra a questo punto più probabile rispetto a un private placement, ma sui tempi non c’è ancora chiarezza, e appare sempre più plausibile uno slittamento a inizio 2015. Intanto però i cantieri non si fermano e il nuovo organigramma, realizzato con la consulenza della società di head hunting Spencer Stuart, ha proprio l’obiettivo di riorganizzare e strutturare meglio l’azienda in vista della valorizzazione, mentre anche il nuovo piano industriale è quasi ultimato. All’amministratore delegato rispondono ora direttamente quattro aree: business (guidata da Alessandra Ricci), global development (sotto la responsabilità di Raoul Ascari), rischi (che fa capo a Piergiorgio D’Ignazio) e amministrazione e finanza (Roberto Taricco). Eliminata invece la figura del chief operating officer, incarico prima ricoperto da Ascari che coordinava sia l’attività commerciale sia l’assunzione dei rischi, mentre il nuovo assetto, come visto, prevede esclusivamente la responsabilità su un’area di business su cui Sace scommette molto: lo sviluppo, la rete e le relazioni internazionali. Una divisione di compiti gradita ai sindacati, che hanno apprezzato il decentramento delle principali attività operative (commerciale, liquidazione sinistri e valutazione dei rischi) la cui precedente concentrazione era stata più volte considerata poco efficace. Ma hanno apprezzato meno la programmata assunzione di due nuovi dirigenti dall’esterno, perché c’è stato il contemporaneo accorpamento di tre figure dirigenziali in un’unica struttura che si occupa dei grandi clienti, nell’area business. Per rafforzare la società in vista dell’ipo arriverà in particolare un nuovo responsabile market. Mentre a ricoprire l’incarico di responsabile area studi economici, comunicazione e relazioni istituzionali arriverà da McKinsey Roberta Marracino. (riproduzione riservata)