di Andrea Montanari

ll cda di Carige presieduto da Cesare Castelbarco ha approvato i termini dell’aumento di capitale da 800 milioni: il prezzo delle nuove azioni sarà di 0,1 euro, con uno sconto del 40% sul terp (il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione).

Lo sconto è il più alto tra quelli applicati dalle banche italiane, superiore anche a quello del 35% di Mps. Molto forte l’effetto diluitivo: i soci che non dovessero seguire l’aumento vedranno ridotto il loro peso nell’azionariato di quasi l’80%. A fronte di 2,177 miliardi di azioni in circolazione verranno infatti emessi quasi 8 miliardi di nuovi titoli. I soci avranno diritto di sottoscrivere 93 azioni ogni 25 azioni ordinarie o di risparmio in portafoglio. I diritti di opzione potranno essere esercitati a partire da lunedì prossimo e fino al 4 luglio mentre la loro negoziazione in borsa terminerà il 27 giugno. La Fondazione Carige ha annunciato mercoledì scorso che sottoscriverà l’aumento per la sua quota del 19%, con un investimento di circa 152 milioni.
 
 
In ogni caso l’incasso di tutti gli 800 milioni è garantito dal consorzio capitanato daMediobanca e Unicredit. Il forte sconto, accompagnato da un importante effetto diluitivo, dovrebbe sia incentivare la sottoscrizione dell’aumento da parte dei soci sia l’ingresso di nuovi azionisti (si guarda alle mosse di Andrea Bonomi e della famiglia Malacalza). In base alle caratteristiche dell’aumento non è escluso che a Piazza Affari si possa assistere alle turbolenze che hanno coinvolto i titoli Mps nei primi giorni della ricapitalizzazione, anche se in questo caso il gap tra nuovi e vecchi titoli è inferiore. In borsaBanca Carige ha chiuso in calo del 2,59%, a 0,41 euro

«Carige è in una fase in cui ci sono molti aumenti di capitale. Ma per adesso il mercato risponde bene». Questo il commento sull’istituto genovese rilasciato da Giuseppe Vegas, numero uno di Consob.

La banca ora guidata dall’ad, Piero Montani, studia intanto la possibilità di un esposto in Procura contro le passate gestioni delle compagnie assicurative del gruppo, affinché i magistrati – già al lavoro sul dossier Carige sulla base della relazione predisposta da Banca d’Italia nel settembre del 2013 – valutino l’esistenza di presupposti di reato. Non è escluso che la valutazione possa portare a passi concreti già nei prossimi giorni. Il consiglio dell’Acri ha cooptato al proprio interno quale membro effettivo l’avvocato Paolo Momigliano, nuovo presidente della Fondazione Carige. (riproduzione riservata)