Compagni e mariti di tutta Italia, in trepidante ascolto delle radiocronache delle partite di calcio, e mogli impegnate a fare compere e faccende domestiche. Sembrerebbe un’immagine classica un po’ datata, quasi vintage, ma gli italiani sono un popolo che al tifo non sa proprio rinunciare, soprattutto quando si parla delle partite di pallone: gli automobilisti intervistati da Direct Line ammettono di non poter fare a meno di seguire le partite della propria squadra del cuore anche in auto, soprattutto quando in gioco c’è la Fifa World Cup, e di lasciarsi coinvolgere. Per questo il Centro Studi e Documentazione Direct Line  ha voluto indagare su questo rapporto e sul comportamento alla guida durante le manifestazioni sportive.

Il 57% del campione afferma infatti di ascoltare la partita mentre è alla guida della propria vettura, nello specifico, il 25% lo fa senza perdersi nemmeno un minuto della radiocronaca; il 26% si limita a sintonizzare l’autoradio sulle stazioni che danno gli aggiornamenti in tempo reale senza però ascoltare l’intera partita. Decisamente più attento il 6% che si divide equamente tra coloro che dichiarano di fermarsi alla prima stazione di sosta per ascoltare con la calma e l’attenzione dovuta l’intero match e coloro che ammettono di preferire di gran lunga ascoltare la partita in macchina senza parenti e amici che distolgono l’attenzione dall’incontro. Alta comunque la percentuale di coloro che ammette di non ascoltare le partite in quanto del tutto disinteressato (43%). Esaminando i dati per genere, non sorprende scoprire che sono proprio gli uomini a non resistere al richiamo del fischietto e ad ascoltare tutto il racconto della partita, con il 33% registrano infatti una percentuale di ben 15 punti superiore rispetto alle colleghe automobiliste (18%).

Seguire la partita con trasporto, però, può potenzialmente essere un fattore di distrazione dalla strada: come si comportano il 57% degli italiani che dichiara di ascoltare la partita mentre guida?

I nostri connazionali sembrano essere piuttosto responsabili: il 43% afferma infatti di ascoltare la radiocronaca guidando più lentamente per non rischiare incidenti, un divertito e partecipe 33% commenta ogni singolo episodio e un 4% non riesce proprio a trattenersi dal suonare il clacson all’impazzata ad ogni goal. Più preoccupanti invece quelli che si fanno prendere oltremodo: il 6% si sente teso ed agitato ad ogni partita, un altro 6% ammette di esultare e gesticolare distogliendo l’attenzione dalla strada, l’8% confessa addirittura di perdere il controllo dell’andatura cambiando spesso le marce.

Ma come reagiscono gli italiani in caso di vittoria? Con pacatezza, a quanto pare. La maggior parte degli automobilisti intervistati (68%) dichiara infatti di avere una reazione misurata e restare attento alla strada anche in caso di vittoria del match. Il 13% esulta suonando il clacson, mentre il pensiero dell’8% corre immediatamente agli amici tifosi da andare a prendere per recarsi ai festeggiamenti. Il 6% urla di gioia fuori dal finestrino, mentre solo il 3% e il 2% festeggiano rispettivamente prendendo parte ai caroselli in giro per la città o sventolando il tricolore dal finestrino abbassato.

I più “casinisti” sono i giovani guidatori tra i 18 e i 24 anni che, con il 9%, sono i più inclini a dare libero sfogo al clacson; i 35 – 44enni sono invece i più chiacchieroni con ben il 38% di commentatori. Il premio per la prudenza va invece, non a caso, agli automobilisti più maturi: il 47% dei 45 – 55enni dichiara infatti di rallentare durante l’ascolto degli incontri; decisamente meno attenti gli automobilisti tra i 25 e i 34 anni, che con il 9% registrano la percentuale più alta tra coloro che si distraggono e distolgono lo sguardo dalla strada.