Luca Palmieri

Milano O gni anno in Italia quasi 66.000 autoveicoli vengono rubati e mai più ritrovati: sono praticamente 180 al giorno, 7,5 ogni ora. E se il trend dei furti negli anni resta pressoché stabile, è costante il calo dei recuperi delle auto rubate che lo scorso anno hanno raggiunto la soglia minima del 41% sul totale delle vetture sottratte. Sono questi i principali indicatori che emergono dal “Dossier annuale sui Furti d’Auto 2013”, elaborato da LoJack Italia, azienda leader nel rilevamento e recupero di beni rubati, che raccoglie e analizza i dati forniti dal Ministero dell’Interno e li integra con quelli provenienti dalle elaborazioni e report internazionali sul fenomeno. Nel 2013 tre sono stati i fattori che, oltre al sempre elevato numero di episodi di furti, quasi 112 mila tra veicoli recuperati e non, hanno contributo a mantenere alto il livello di allerta sul fenomeno. Il dato più importante resta il protrarsi della crisi economica, che colpisce con maggiore forza i giovani (con indici di disoccupazione giunti ben oltre il 40%). Bisogna poi considerare la diffusione di nuovi dispositivi “hi-tech” per rubare le auto e la loro disponibilità immediata e a buon mercato, anche attraverso internet, dove possono anche essere trovate vere e proprie “guide” al furto. Una vera e propria rivoluzione, che ha portato a cambiare radicalmente il profilo del ladro d’auto e i suoi attrezzi, sempre più virtuali ma anche sempre più efficaci. L’evoluzione tecnologica, rende più arduo il compito delle Forze dell’Ordine: se, infatti, nel 1993 i tempi per scassinare una vettura prevedevano 9 minuti di attività, nel 2011 si è passati a 60 secondi, mentre oggi ne bastano solo 14. Esiste poi un trend, registrato in diversi Paesi Europei, che anche in Italia si sta accentuando e consiste nel costante rafforzamento dell’interesse da parte delle organizzazioni criminali per il business delle auto rubate. Le vetture sono sempre più di frequente trasportate all’estero (soprattutto verso i Paesi dell’Est, come Romania, Ucraina e Ungheria), dove alimentano il mercato delle auto usate o quello dei pezzi di ricambio. Se si fa un’analisi del territorio italiano, emerge chiaramente come proprio le due regioni leader della classifica dei furti, Campania e Lazio, siano anche quelle che registrano un minore tasso di recuperi, rispettivamente 28% e 27%. I cittadini campani e laziali vittime di furto, vedono ridursi al lumicino le speranze di riavere la propria auto. Tra le Regioni in cui il fenomeno lascia segni particolarmente evidenti, il Veneto e L’Emilia Romagna si distinguono per l’elevato tasso di recupero. In Emilia Romagna, lo scorso anno 2.346 veicoli rubati dei complessivi 3.035 (ben il 77%) sono stati poi recuperati, mentre in Veneto sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari 1.564 auto delle 2.081 rubate (75%). «La costante contrazione dei recuperi di auto rubate — conclude Maurizio Iperti, ammini-stratore delegato di LoJack Italia — conferma la pericolosità della piaga sociale dei furti che vede l’Italia da sempre ai primi posti a livello europeo. Il forte interessamento per questo business di bande criminali ben organizzate e l’utilizzo di dispositivi ad alta tecnologia rendono sempre più ardua l’opera di recupero dei veicoli sprovvisti di sistemi di antifurto ‘intelligenti’ in grado di localizzarli. Nonostante questo preoccupante trend, anche lo scorso anno, grazie alla nostra unica tecnologia in radio frequenza e alla sinergia strategica con le Forze dell’Ordine, siamo riusciti a garantire il recupero dei veicoli rubati (equipaggiati con i nostri dispositivi) nelle 10 ore successive al crimine e a supportare efficacemente l’attività investigativa di Polizia e Carabinieri. E’ la crisi economica la prima causa dei furti secondo il “ Dossier annuale sui Furti d’Auto 2013”, elaborato da LoJack Italia