di Paola Valentini

Prosegue a pieno ritmo la raccolta del risparmio gestito in Italia. A maggio, in base ai dati Assogestioni, l’industria ha ottenuto flussi netti per 7,145 miliardi dopo i 7 di aprile. Il dato porta il totale di raccolta da inizio anno a 43,6 miliardi, importo che si avvicina ai 62,5 miliardi messi a segno in tutto il 2013.

Il risultato è da attribuire ancora una volta ai fondi aperti, che hanno fatto la parte del leone con una raccolta netta di 6,1 miliardi. Le gestioni di portafoglio hanno invece ottenuto 932 milioni. Nei primi cinque mesi dunque i fondi aperti hanno attirato in tutto 34,5 miliardi e se la tendenza sarà confermata il traguardo dei 46,6 miliardi raccolti in tutto il 2013 sarà raggiunto molto prima di fine anno.

Quanto alle macrocategorie dei fondi aperti, le più gettonate sono state quelle dei flessibili (+4,3 miliardi). Positivo anche l’andamento dei prodotti bilanciati (+887 milioni), obbligazionari (+836 milioni), hedge (+318 milioni) e azionari (+292 milioni).

La raccolta e l’effetto performance fanno volare il patrimonio complessivo gestito dai fondi aperti a 610,9 miliardi (dai 597 di fine aprile): era da dicembre 2007, chiuso con asset per 616 miliardi, che l’industria dei fondi aperti non superava la soglia dei 600 miliardi. A livello di masse totali, gestioni collettive e gestioni di portafoglio raggiungono il nuovo record storico di 1.428 miliardi di euro.

Il settore dei fondi comuni è dunque tornato a godere di ottima salute e a esso i risparmiatori guardano con nuovo interesse, complici anche i tassi ai minimi che rendono poco appetibili titoli di Stato e conti di deposito. Senza dimenticare che le banche oggi hanno ripreso a puntare sul collocamento dei prodotti di risparmio gestito per compensare il calo dei margini dell’attività tradizionale di prestiti. Non a caso i fondi di diritto italiano, che sono collocati soprattutto da sgr di emanazione di banche italiane, da qualche mese hanno ricominciato a registrare risultati di raccolta positivi e a maggio hanno registrato flussi per 2,4 miliardi. Sempre positiva la tendenza di quelli esteri, che lo scorso mese hanno ottenuto 3,7 miliardi.

Sul fronte delle singole società di gestione, prima per raccolta a maggio è risultata Ubi Banca (3,5 miliardi), seguita da Intesa (2,4 miliardi) e Anima (1 miliardo). Segno meno invece per Pioneer (-1,5 miliardi). «Al risultato negativo ha contribuito la scadenza di un mandato di gestione di un cliente istituzionale che ha comportato riscatti da tempo pianificati e parzialmente compensati da flussi in entrata su altri prodotti», spiegano da Pioneer. Tra gli operatori esteri spiccano Invesco (496 milioni), Deutsche Asset and Wealth Management (399 milioni) e Jp Morgan Asset Management (253 milioni).

Va oltretutto ricordato che la fiducia accordata dai risparmiatori ai fondi deve fare anche i conti con l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie, che dal 1° luglio passerà dal 20 al 26%. Un balzello in più che pone non pochi problemi ai gestori, i cui rendimenti subiranno un prelievo di un quarto a partire dal prossimo mese. Proprio sul fronte fiscale giace ormai da qualche anno nel cassetto un provvedimento che dovrebbe introdurre i piani di risparmio agevolati fiscalmente. Si tratta dei cosiddetti pir, piani di risparmio a lungo termine fiscalmente agevolati, chiesti a gran voce da Assogestioni e che consentono di abbassare la tassazione sui rendimenti nel caso in cui gli strumenti finanziari vengano detenuti per un certo periodo di tempo. I pir servirebbero per allungare l’orizzonte temporale degli investimenti e costituirebbero un’alternativa in più per risparmiatori italiani che vogliono costruirsi una previdenza complementare. Finora i piani di risparmio a lungo termine fiscalmente agevolati sono rimasti lettera morta, ma, visti i numeri record messi a segno dall’industria italiana del risparmio gestito e gli scenari sempre più problematici sul fronte della previdenza pubblica, i tempi potrebbero essere maturi per introdurre anche in Italia questi piani di accumulo di lungo periodo. (riproduzione riservata)