L’Unione europea potrebbe ritardare la proposta sull’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie, ribattezzata Tobin tax, in quanto gli undici stati interessati sono ancora divisi su alcuni punti. Lo hanno reso noto alcuni diplomatici, aggiungendo che la proposta potrebbe diventare meno rigida. Altre nazioni come Gran Bretagna, Danimarca e Svezia si erano già dette contrarie nei mesi scorsi.

La proposta della Commissione Ue prevede un’aliquota dello 0,1% sugli scambi di azioni e bond e dello 0,01% sulle operazioni tra banche sui derivati, a patto che almeno un istituto di credito si trovi all’interno dell’Unione. I paesi sono ancora divisi sulla proposta e rimangono dei dubbi su come distribuire le entrate derivanti dalla nuova imposizione fiscale. «Il processo sulla tassa sulle transazioni finanziarie sta rallentando», ha spiegato un funzionario di Bruxelles, sottolineando che «devono ancora essere prese decisioni basilari».

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