di Andrea Di Biase

Matteo Arpe non è riuscito a prendere il controllo di Fondiaria-Sai, ma la battaglia dello scorso anno, combattuta senza esclusione di colpi, contro Unipol e Mediobancaper mettere le mani sull’ex compagnia del gruppo Ligresti ha comunque fruttato a Sator, la società di investimento guidata dall’ex ad di Capitalia, un guadagno di circa 3 milioni. È quanto emerge dal verbale dell’assemblea di Sator, tenutasi il 30 aprile a Roma, per approvare il bilancio 2012 e rinnovare gli organi sociali.

La società guidata da Arpe, attiva nel private equity, nel public equity e nell’immobiliare, ha chiuso l’ultimo esercizio con un utile netto consolidato di 6,4 milioni, in crescita rispetto ai 4,25 del 2011.

All’aumento dell’utile hanno contribuito in particolare le commissioni percepite per l’attività di gestione dei fondi promossi negli anni scorsi, passate dai 12,6 milioni del 2011 a 16,76 milioni, e i proventi da operazioni finanziarie. Nel 2012 questi ultimi, sempre a livello di gruppo, sono stati pari a 2,91 milioni (mentre nel 2011 il trading aveva fatto registrare un rosso di 658 mila euro) e, come si legge nel verbale dell’assemblea, sono legati principalmente alla compravendita di azioni Fondiaria-Sai. Il 9 marzo del 2012, infatti, Sator spa ha ceduto al veicolo Arepo Pr, il cui capitale fa capo integralmente al fondo Sator Private Equity Fund (attraverso la cassaforte lussemburghese Sator Investments), il pacchetto del 3,01% della compagnia assicurativa che aveva rastrellato in borsa tra il 30 gennaio e il 13 febbraio. In altre parole il pacchetto di azioni FonSai acquistato sul mercato da Sator è stato venduto al fondo, di cui la società italiana guidata da Arpe, che lo gestisce attraverso la londinese Sator Capital Limited, è solamente uno dei 20 sottoscrittori, con un impegno di investimento di 90 milioni su un ammontare complessivo di 500 milioni.

La cessione del 3,01% della compagnia assicurativa al veicolo Arepo Pr, avvenuta a condizioni di mercato e con il parere favorevole (espresso all’unanimità) del comitato degli investitori del fondo, ha avuto un impatto positivo anche sul bilancio individuale di Sator. Dal punto di vista civilistico la società guidata da Arpe ha registrato profitti da operazioni finanziarie, «derivanti pressoché interamente dalla citata cessione di azioniFondiaria-Sai», per 2,69 milioni. Una plusvalenza che ha consentito a Sator di raggiungere un risultato netto positivo di 6 milioni, in lieve crescita rispetto ai 5,7 milioni del 2011. Tuttavia, secondo quanto appreso da fonti finanziarie, proprio perché derivante in parte dalla plusvalenza sulla cessione delle azioni FonSai, i vertici di Sator hanno preferito non distribuire integralmente l’utile. Agli azionisti sono anditi dunque solo 2,84 milioni, attraverso il riconoscimento di una cedola di 0,08 euro per ciascuna azione. Accantonati poco più di 300 mila euro a riserva legale, la parte restante dell’utile, pari a 2,85 milioni, è stata invece destinata a riserva straordinaria. L’assemblea, oltre ad approvare il bilancio 2012, ha anche rinnovato il cda. Arpe, che è stato confermato nel ruolo di ad, dopo la scomparsa di Luigi Spaventa, è stato anche nominato presidente. I soci hanno infine deciso di ridurre da 575 mila a 500 mila il compenso per l’intero board. (riproduzione riservata)