Banco Santander ha siglato un accordo per cedere il 50% del suo braccio attivo nelle gestioni patrimoniali.
A rilevare la metà di Banco Santander Asset Management, società con 198 miliardi di dollari di masse in gestione, sono state le statunitensi Warburg Pincus e General Atlantic. I termini finanziari della transazione, che pone il business delle gestioni patrimoniali della banca iberica nelle condizioni di diventare sempre più indipendente dalla capogruppo, non sono stati rivelati anche se l’istituto della famiglia Botin ha precisato che l’accordo assegna al business un valore di 2,66 miliardi di dollari e consente di contabilizzare una plusvalenza netta di circa 910 milioni. Secondo alcune indiscrezioni, le due società di investimento statunitensi hanno concordato un prezzo di 1,3 miliardi per acquisire la partecipazione di una holding globale dove confluiranno tutti i business nazionali di asset management della banca spagnola.
L’operazione con Warburg Pincus e General Atlantic replica un accordo analogo raggiunto due anni fa dal maggior istituto di credito dell’Eurozona in termini di capitalizzazione di mercato con Warburg Pincus, Kkr e Centerbridge Partners, che hanno sborsato 1 miliardo di dollari per rilevare il business statunitense di credito al consumo di Santander. Santander Consumer Usa sta ora valutando un’offerta pubblica iniziale dal valore massimo di 6,6 miliardi di dollari e la strada della quotazione potrebbe essere perseguita anche dalla holding dell’asset management, anche se per il momento non ci sono progetti in tale senso.
L’operazione rientra comunque in un trend di consolidamento dell’intero comparto delle gestioni patrimoniali, che sta diventando sempre più meno dipendente dalle grandi banche. Proprio Warburg ha per esempio acquistato una partecipazione Primerica consentendo alla ex controllante Citigroup di scorporare la società attiva nel ramo assicurativo Vita e nella gestione dei fondi mutualistici per poi quotarla a Wall Street nel 2012. Lo scorso febbraio Carlyle Group ha invece acquisito l’asset management della banca francese Societe Generale, e Tcw Group, e ora sta valutando se cederne il controllo o procedere con la quotazione in Borsa.
Essere indipendenti dalle grandi banche consente ai gestori patrimoniali di avere una maggiore autonomia in termini di scelte strategiche e di garantire maggiori retribuzioni. Per le banche, in particolare per quelle europee, la loro cessione permette di ridurre le passività e quindi di migliorare i requisiti patrimoniali.
Santander ha messo sul mercato le attività di asset management già nel 2008, ma ha abbandonato il piano a causa dell’insorgenza della crisi finanziaria post-Lehman Brothers. Negli ultimi due anni l’istituto iberico ha ripreso i piani di vendita procedendo con la dismissione delle attività di gestione di fondi pensionistici e mutualistici e altri veicoli di investimento in 11 Paesi tra Europa e America Latina. Le attivita’ di asset management ha registrato l’anno scorso un aumento delle masse in gestione da 143 miliardi di euro a 152 miliardi, il 46% dei quali in Sud America. Santander è il secondo operatore del settore in Argentina e Cile, il terzo in Messico e il settimo in Brasile.
Proprio in Sud America, General Atlantic ha accumulato una serie di partecipazioni in gestori patrimoniali. Nel mese di febbraio ha pagato 171 milioni di dollari per una quota di minoranza nella brasiliana XP Investimentos e alla fine del 2011 300 milioni per entrare nel capitale della colombiana Grupo Sura Asset Manaement.