Sono settimane decisive per la nuova regolamentazione europea di Solvency II destinata a cambiare le regole nella gestione delle compagnia di assicurazione. Sempre che non si accenda di nuovo lo scontro tra i vari Paesi europei e che l’industria assicurativa non alzi gli scudi. Il rischio è che, con le elezioni europee alle porte, se non si troverà un accordo prima di dicembre la nuova normativa, in gestazione ormai dalla primavera del 2009, sia rinviata a data da destinarsi. In pratica un’archiviazione. Venerdì 14 giugno è stato un giorno importante perché l’Eiopa, che riunisce tutte le autorità di controllo assicurative d’Europa (Ivass compresa) ha diffuso i risultati di un test molto atteso dal settore assicurativo. Si tratta in particolare degli effetti sul sistema di alcuni correttivi richiesti a gran voce dall’industria, per evitare che Solvency II sia una regolamentazione prociclica. Il pericolo riguarda in particolare i prodotti assicurativi Vita di lunga durata, che senza i correttivi richiesti dalle compagnie rischiano di essere eccessivamente penalizzati perché necessiterebbero di alti accantonamenti di capitale da parte delle imprese. La conseguenza diretta sarebbe un disincentivo a vendere questi prodotti, o peggio ancora ad aumentarne i costi ribaltando gli effetti negativi sul cliente. Venerdì 14 l’Eiopa, guidata da Gabriel Bernardino, ha fatto sapere di essere disponibile ad accogliere solo alcuni dei correttivi richiesti dalle compagnie, perché ci sono modifiche che rischierebbero di rivelarsi poco controllabili da parte autorità. A questo punto bisognerà verificare quale sarà la risposta delle imprese. Solo qualche giorno fa Sergio Balbinot, chief insurance officer di Generali e presidente di Insurance Europe, in occasione dell’incontro annuale dell’associazione che riunisce tutti gli assicuratori europei e che per la prima volta si è tenuta a Roma aveva lanciato l’appello di non buttare all’aria il tanto lavoro fatto e le tante risorse spese per prepararsi a Solvency II in questi anni. Riconoscendo che il mercato assicurativo ha bisogno di una nuova regolamentazione prudenziale che misuri l’effettivo rischio. Ma allo stesso tempo aveva ribadito che era indispensabile introdurre dei correttivi per evitare gli effetti prociclici, dannosi per l’industria oltre che per gli assicurati. (riproduzione riservata)