di Anna Messia e Paola Valentini

Fondi da record. E che record. Era dal 1999 che l’industria del risparmio gestito non registrava un dato di raccolta alto come quello raggiunto lo scorso maggio, pari a 8,7 miliardi. Proprio mentre la crisi economica imperversa e le famiglie italiane sono costrette a ridurre spesa e risparmi (come rilevato da Banca d’Italia), l’industria del gestito ha chiuso quindi in netta controtendenza, con il quinto mese ininterrotto di raccolta positiva.

Ma il dato, come detto, è eclatante anche perché per trovare un flusso più alto occorre tornare indietro a luglio di quattordici anni fa, quando l’industria aveva raccolto 11 miliardi. «L’allentamento delle necessità di funding delle banche e un maggior dinamismo delle politiche commerciali delle società di gestione stanno evidentemente dando i loro frutti», ha dichiarato ieri Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi di Assogestioni, commentando i risultati.

Secondo i dati pubblicati mensilmente dall’associazione presieduta da Domenico Siniscalco il saldo tra nuove sottoscrizioni e riscatti dall’inizio dell’anno sfiora di conseguenza i 36 miliardi, permettendo al patrimonio di superare la quota dei 1.264 miliardi. Anche questo un primato storico nella vita dell’industria, perché equivale a un terzo delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Di questi, poco meno della metà, ovvero 600 miliardi sono rappresentati da mandati istituzionali, in particolare di prodotti assicurativi.

Analizzando la tipologia di raccolta del maggio scorso emerge poi che le gestioni collettive, in particolare i fondi aperti, sono state le protagoniste di questo boom con una raccolta di 8,9 miliardi, per un totale di 28,1 miliardi nei primi cinque mesi del 2013. I prodotti di diritto estero hanno richiamato 6,4 miliardi (21,7 miliardi da gennaio). Positiva anche la raccolta dei fondi di diritto italiano pari a 2,5 miliardi (6,3 miliardi da gennaio). Sul fronte delle singole categorie, i risparmiatori hanno affidato 8,7 miliardi ai fondi di lungo termine e in particolare alle categorie degli obbligazionari (5,7 miliardi) e dei flessibili (3,6 miliardi). Torna l’interesse anche per i fondi monetari che nel mese hanno incassato 329 milioni. Ancora in rosso, invece, i fondi azionari (-211 milioni), e negativi sono risultati anche i prodotti bilanciati (-450 milioni). Segno meno pure per le gestioni istituzionali (-404 milioni) mentre le gestioni retail sono state positive (226 milioni).

Tra le singole imprese, si rileva una forte ripresa della raccolta delle società di gestione di matrice bancaria. A riprova che il gran recupero dell’industria è frutto in particolare della ripartenza della vendita dei fondi allo sportello. Campione del mese è Pioneer (Unicredit), terza società del mercato con asset pari a 101 miliardi: a maggio la sgr ha registrato flussi netti per 2,4 miliardi, di cui 2,3 miliardi nei fondi aperti. «La raccolta nel mese di maggio è stata equamente suddivisa tra fondi di diritto italiano e fondi di diritto lussemburghese», dice Cinzia Tagliabue, direttore generale di Pioneer Investments Italia. «Dall’inizio dell’anno la società sta registrando a livello globale una raccolta netta positiva pari a più di un miliardo al mese, e in questo contesto anche l’Italia ha ripreso a dare un contributo importante con circa il 50% del totale».

Al secondo posto nella classifica mensile si è piazzato il gruppo Intesa Sanpaolo che ha raccolto 1,59 miliardi, di cui 1,49 riferiti a Eurizon Capital e 98,1 milioni fanno capo a Banca Fideuram. Tra i big il gruppo Generali chiude il mese in rosso (-343 milioni) a causa di deflussi per 421 milioni dalle gestioni istituzionali. Mediolanum raccoglie invece 29,5 milioni (428 milioni nei fondi aperti ma -397 milioni nelle gestioni istituzionali), Am Holding ottiene 204 milioni, di cui 1,1 miliardo nei fondi aperti (-925 milioni nelle gestioni istituzionali) e le Poste Italiane 630 milioni. Dal canto suo Azimutchiude il mese con flussi netti per 472 milioni e Arca con una raccolta di 241 milioni. Tra i gruppi esteri si registra un altro exploit di Franklin Templeton che con una raccolta netta di 1,35 miliardi (la terza posizione del mese) si conferma primo operatore internazionale del risparmio gestito italiano, nono nella classifica generale con un patrimonio salito a 29,5 miliardi, tutto riferito ai fondi aperti. Grazie alla raccolta di maggio, inoltre, il gruppo Usa a maggio si conferma al quinto posto nella classifica per asset gestiti nei fondi aperti alle spalle di Intesa Sanpaolo, Unicredit,Generali e Am holding. Positivo anche il risultato di Jp Morgan asset management (791 milioni e asset per 13,5 miliardi). Tra le estere continuano a crescere anche Invesco che raccoglie 440 milioni e ha un patrimonio di 8,2 miliardi e Deutsche Asset e Wealth Management, che ha raccolto 274 milioni, con un patrimonio complessivo a disposizione di 9,3 miliardi. (riproduzione riservata)