di Andrea Di Biase

Le Generali fanno un altro passo avanti sulla strada delle cessioni di asset necessarie a raggiungere il target di 4 miliardi indicato dall’amministratore delegato Mario Greco nel corso dell’Investor Day di gennaio.

Nella notte tra lunedì e martedì scorsi il gruppo assicurativo triestino ha infatti raggiunto un accordo per cedere alla società francese di riassicurazione Scor il 100% di Generali US Holdings e delle sue controllate. L’operazione, si legge nella nota diramata dalla Generali, ha un controvalore di 902 milioni di dollari (703 milioni di euro), e prevede il pagamento in contanti da parte di Scor di 780 milioni di dollari al closing dell’operazione (di cui 30 milioni di profitti attesi) e il rilascio di 140 milioni di garanzie. La cessione di Generali US Holding, che arriva dopo il collocamento da 185 milioni del 15% di Banca Generali, genererà a livello consolidato una plusvalenza al netto delle tasse di circa 150 milioni di dollari (115 milioni di euro), rafforzando ulteriormente il profilo di liquidità del gruppo triestino con un miglioramento di circa un punto percentuale sull’indice Solvency I. «Continuiamo a fare progressi nell’esecuzione della nostra strategia di dismissione di asset non-core e di rafforzamento patrimoniale del gruppo», ha commentato Greco.

Il target di 4 miliardi, necessario a rafforzare il patrimonio senza procedere ad aumenti di capitale, appare comunque ancora lontano. Finora il Leone ha portato a casa 888 milioni, cui se ne aggiungono 705 incassati in autunno dalla cessione del 63% della compagnia israeliana Migdal. Al contempo però le Generalihanno rilevato dal finanziere Petr Kellner il 25% di Gph, la joint venture in Est Europa, per 1,28 miliardi, e si sono impegnati a versarne altri 1,23 per rilevare il restante 24% entro il 2014. Un altro miliardo (forse qualcosa in meno) potrebbe arrivare dalla cessione del 100% di Banca Bsi, per la quale è da tempo stata aperta una procedura di vendita che potrebbe chiudersi nelle prossime settimane. Il Leone ha invece smentito di voler privarsi del rimanente 51% di Banca Generali, anche se sul mercato ritengono che, non appena le quotazioni dell’istituto controllato dovessero scendere a livelli più bassi rispetto a quelli attuali e sarà scaduto il periodo di lock-up seguito al collocamento del 15%, l’operazione, che sembrava potersi concretizzare già a gennaio, potrebbe diventare d’attualità.

La cessione di Generali US Holding è stata accolta positivamente dal mercato. A Piazza Affari il titolo del Leone ha guadagnato l’1,19% a 14,51 euro. Positivi i giudizi degli analisti. Secondo BofA-Merrill Lynch, «il processo di dismissioni procede al di sopra delle nostre aspettative», per Banca Imi «l’annuncio è un segnale positivo», mentre per Barclays l’operazione è positiva essendo avvenuta a un prezzo superiore alle attese. Generali è stata assistita da Cleary Gottlieb e Fried Frank come consulenti legali, mentre Citigroup e Mediobanca hanno curato gli aspetti finanziari dell’operazione di cessione. (riproduzione riservata)