Milano L’ attuario non conosce crisi. “La richiesta è molto alta anche in Italia e di norma la collocazione lavorativa è abbastanza rapida soprattutto al Nord”, spiega Giampaolo Crenca, presidente del consiglio nazionale degli attuari, durante il X Congresso di categoria. Sì, ma cosa fa l’attuario? Calcola la probabilità che un determinato evento possa verificarsi nel breve, medio e lungo periodo, insomma è colui che si occupa delle conseguenze economiche collegate ai rischi: “Negli ultimi vent’anni la professione si è evoluta molto allargando i suoi orizzonti”, puntualizza il presidente. Ai classici settori seguiti dagli attuari in Italia (assicurazione vita e previdenza) se ne sono infatti aggiunti altri come le assicurazioni danni (in particolare il ramo Auto, ma non solo), la finanza, la gestione dei rischi assicurativi, bancari e delle imprese sino ai fondi sanitari. “Tra l’altro – conclude Crenca – siamo cresciuti molto sotto il profilo della presenza nelle aziende, anche a livelli decisionali e dell’attività professionale”. (c. bar.)