Le serie di attacchi cyber che hanno colpito ripetutamente i maggiori siti web bancari degli Stati Uniti negli ultimi nove mesi sono stati più potenti di quello che il pubblico medio ha percepito, secondo quanto hanno riferito gli ufficiali di governo e gli esperti di sicurezza al Cybersecurity Summit di Reuters.

Cyber Fighters of Izz ad-din Al Qassam,  gruppo attivisista, ha rivendicato gli attacchi “denial-of-service” (DdoS) che hanno fatto chiudere i siti web di più di una dozzina di banche statunitensi per ore o, in certi casi, per giorni. I membri dei comitati d’intelligence del congresso hanno affermato che gli attacchi sono sponsorizzati dall’Iran e mostrano la capacità in crescita del paese nel cyberspazio.

Le banche statunitensi, i provider di servizio internet e le compagnie di sicurezza hanno avuto difficoltà nell’affrontare i recenti attacchi che erano sofisticati e avevano un livello di risorse che solo una nazione come l’Iran può dedicare.

In tre ondate di attacchi, iniziati a settembre, i consumatori hanno riportato l’incapacità di compiere transazioni online in più di una dozzina di banche, incluse Wells Fargo & Co, Citigroup Inc, JPMorgan Chase & Co. E Bank of America Corp. Le banche hanno speso milioni di dollari per respingere gli hacker e per ripristinare il servizio.

Le banche hanno minimizzato sugli sforzi per ripristinare i siti web e sull’impatto e la gravità degli attacchi.

Ma l’aumentare degli attacchi ha stimolato nuovi sforzi per la coordinazione tra le società, i settori che si occupano di sicurezza e i governi.