Dopo aver avviato nel 2012 un percorso di corporate compliance management, implementato il Modello Organizzativo e Gestionale (MOG) per la prevenzione di reati, definito il Codice Etico nonché una serie di norme e best practices nazionali e internazionali, ed inoltrato nel 2013 la richiesta del rating di legalità all’Agcm, AEC Wholesale Group, guidato da Fabrizio Callarà, prosegue nel solco della cultura della trasparenzaverso gli stakeholder.

AEC ha deciso di continuare nella sua opera di comunicazione economico-finanziaria d’impresa tesa a creare un circolo virtuoso tra operatori professionali dell’intermediazione, in chiave di reciprocità, al fine di superare indenne la pesante crisi economica che colpisce oggi l’Italia. Il rischio più grande per gli intermediari di assicurazione grossisti deriva dalla responsabilità solidale nei confronti dei clienti derivante dalla collaborazione tra intermediari, ribadita oltre che dall’art. 2055 del c.c. anche nel c.d. Decreto Crescita “2.0”.         

Tale responsabilità non viene attenuata dall’intervento del fondo di garanzia per i mediatori di assicurazione e riassicurazione (Fondo “Brokers”). Infatti, ove questo dovesse intervenire risarcendo il danno occorso dal Broker al cliente o all’impresa di assicurazione, lo stesso avrebbe l’obbligo di regresso nei confronti di tutti gli intermediari in collaborazione dei quali dovesse essere stato proposto o collocato il contratto di assicurazione.           

In tale delicata situazione, AEC Wholesale Group ha autonomamente ritenuto di fornire a tutti i propri Stakeholder primari e secondari una comunicazione contenente tutte le proprie informazioni economico-finanziarie e di corporate governance con l’obbiettivo di offrire la massima garanzia di continuità, affidabilità, solidità finanziaria e organizzativa. E lo stesso farà – nel rispetto della privacy – con i propri Corrispondenti e Collaboratori con l’intento di creare un circolo virtuoso tra intermediari assicurativi professionali.

«Siamo certi che tutti i nostri Stakeholder – a cominciare dagli oltre 850, fra Corrispondenti e Collaboratori –  apprezzeranno tale iniziativa, volta a garantire una reciproca trasparenza la quale, al giorno d’oggi, è un valore aggiunto per l’azienda, misurabile in una maggiore competitività e solidità. Gli investimenti nella compliance, infatti, accrescono il valore reputazionale di AEC, anche sul piano commerciale», ha affermato Fabrizio Callarà, AD del Gruppo AEC, concludendo che «AEC passa oggi ad una nuova fase, quella della “AEC 2.0”, che pone al centro il valore fondamentale della sua brand reputation».