Milano Rischi sotto controllo e prudenza negli investimenti. Le scelte gestionali premiano Vittoria Assicurazioni, il cui titolo ha guadagnato circa un terzo da inizio anno. Dopo aver viaggiato nel range 3,5-4 euro tra l’estate del 2009 e quella del 2011, le azioni della compagnia che fa capo alla famiglia Acutis erano scese sotto la soglia dei tre euro nell’agosto scorso, pagando il nuovo clima di sfiducia scatenatosi verso il nostro Paese. Il titolo ha cominciato, tuttavia, a muoversi in controtendenza rispetto a Piazza Affari dal finire di gennaio, con un rialzo che lo ha portato alla soglia dei 5 euro all’inizio della primavera, per poi ripiegare attestandosi comunque sopra i 4 euro. “E’ la dimostrazione che per gli assicurativi il declino non è inevitabile”, commenta un analista di una primaria sim milanese. Che indica nel combined ratio la principale discriminante che sta premiando la performance di Vittoria rispetto ai suoi competitor. Il rapporto tra costi (gestionali e dei sinistri) e premi incassati nel primo trimestre si è attestato al 93,9% contro il 97,3% di un anno prima. “Segno evidente di un miglioramento della redditività nel ramo danni”, aggiunge l’esperto, che ricorda il target per il 2012 fissato a 94,5% (-2,8% sull’intero 2011). La compagnia assicurativa ha chiuso il periodo gennaio-marzo con un utile netto in netto a 12,1 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto al dato del primo trimestre, mentre i premi sono aumentati del 14,3% (a quota 243,4 milioni di euro). Anche Websim ha accolto positivamente questi dati: “Confermiamo la nostra visione positiva sul titolo a fronte di una solida struttura patrimoniale e di una buona qualità del portafoglio”, spiegano gli analisti. “Crediamo che il gruppo possa aumentare la propria quota di mercato dall’attuale 2,8% al 3,8% entro la fine del 2013”. Da qui il giudizio “interessante” sul titolo, con prezzo obiettivo fissato a 5,5 euro, che costituirebbe una rivalutazione di circa un quarto rispetto agli attuali corsi azionari. A premiare le valutazioni di Borsa sembra essere anche la fiducia nel management, che per l’intero 2012 ha detto di attendersi una forte crescita dei premi danni (+20,6%), con un utile netto a 47 milioni di euro, contro i 37,2 milioni del 2011. E la scelta strategica di puntare esclusivamente sul mercato italiano e di crescere in maniera organica, senza acquisizioni. Una ricerca di semplicità che viene premiata in un periodo in cui si fatica a comprendere potenzialità e rischi del mercato. (l.d.o.) Andrea Acutis, v.presidente