Nel consiglio terminato in tarda serata di domenica Premafin ha formalmente abbracciato la proposta dei bolognesi di Unipol, dando il via libera ai comcambi, ma sostanzialmente ha messo Unipol nella condizione di non potere agire, almeno nella parte in cui Jonella e Paolo Ligresti hanno ribadito di non volere rinunciare agli accordi di Manleva. E’ stata la stessa Commissione a chiedere alla compagnia guidata da Carlo Cimbri di revocare la manleva concessa a Salvatore Ligresti e ai suoi figli (Jonella, Giulia e Paolo) per le cariche ricoperte nel gruppo Premafin-FonSai, con la quale i bolognesi si impegnavano a non promuovere o appoggiare eventuali azioni di responsabilità nei loro confronti. E’ perlomeno difficile credere che l’authority presieduta da Giuseppe Vegas possa dare il via libera definitivo all’operazione qualora questa condizione, decisamente market friendly, non dovesse venire soddisfatta.
Il tema manleva ha fatto salire anche la temperatura dei commenti delle banche. L’a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, dopo avere sottolineato alcuni giorni fa che la pazienza dei creditori Premafin è limitata, ieri ha confermato che l’iter per l’escussione del pegno sulle azioni FonSai è stato avviato. In sostanza la pistola è carica, non serve che premere il grilletto.
Inoltre, nel comunicato di ieri Premafin, che ha un’esclusiva con Unipol che termina il mese prossimo, ricorda di avere “per quanto di propria competenza, deliberato – in risposta alla richiesta di FonSai – di verificare in tempi rapidi con quest’ultima e con il sistema bancario, i termini e le condizioni della proposta di Sator Palladio rivolta alla controllata medesima ed inviata in conoscenza alla società l’8 giugno, dando mandato al presidente e all’amministratore indipendente Luigi Reale in tal senso”.
Che suona molto come un invito a Sator e Palladio a creare condizioni più favorevoli ai Ligresti.

Intanto, ieri si è concluso a tarda notte il consiglio di Fonsai, che ha confermato la sofferta decisione dei consiglieri, con il voto contrario di Salvatore Bragantini, di un altro consigliere e l’astensione di un terzo, di valutare “congrui” i concambi proposti da Unipol alla luce dei rischio di commissariamento della società.

Allo stesso tempo però il consiglio ha dato mandato ad approfondire la proposta alternativa di Sator Palladio, confermando la propria disponibilità a trattare. Il cda di Fonsai ha sottolineato le incertezze nell’esecuzione dell’operazione (in particolare per la determinazione annunciata di Jonella e di Paolo Ligresti di non rinunciare alla manleva e al diritto di recesso) chiedendo a Unipol di chiarire “entro breve tempo” come intenda risolvere la delicata questione (senza incorrere nell’Opa, che altrimenti la Consob intende far scattare, come ha confermato ieri in mattinata il presidente della Consob Giuseppe Vegas).