di Lucio Sironi

Ok a una partecipazione in FonSai post-fusione al 61% ma senza le varie condizioni accessorie avanzate dai Ligresti nei giorni scorsi. E’ il senso di quanto deliberato ieri dai cda di Ugf e Unipol Assicurazioni che hanno accettato la proposta di Premafin, FonSai e Milano Assicurazioni nella parte in cui si prevede una partecipazione di Ugf al capitale ordinario di FonSai post-fusione pari al 61% (a FonSai spetterebbe il 27,45%, alla Milano il 10,7% e alla holding Premafin lo 0,85%). Rispedite invece al mittente le richieste supplementari, che oltre a non essere state incluse nell’impianto originario dell’operazione (quello poi passato al vaglio delle authority) secondo Unipol sarebbero in primo luogo di difficile realizzazione ma soprattutto avrebbero il non trascurabile effetto di incidere proprio sui concambi decurtando il 61% riconosciuto a Bologna. Il riferimento è alle cosiddette assunzioni formulate da FonSai, a cominciare da quella che prevede meccanismi per far sì che i soli azionisti attuali di FonSai beneficino delle plusvalenze nette realizzate in eccedenza rispetto alle previsioni di budget 2012 approvato da FonSai relativo al settore immobiliare. Altre assunzioni riguardano poi la sorte delle azioni proprie detenute da FonSai e dalle sue controllate. Ma anche il modo in cui dovranno essere calcolate le azioni di risparmio, oppure gli oneri derivanti dall’esercizio del diritto di recesso. Su alcune assunzioni, in realtà, Unipol si è mostrata più disponibile. Come quella che prevede di concedere al nuovo gruppo assicurativo un’opzione put sulla partecipazione in Unipol Banca da esercitarsi a cinque anni dalla fusione, mentre FonSai concederà a Bologna una corrispondente opzione di acquisto sullo stesso periodo, da poter esercitare «in ogni momento». Mentre sulla richiesta di rinegoziazione con le banche finanziatrici di Premafin del convertendo da 225 milioni (oggi pari a 200 milioni), se da un lato a Unipol «appare incompatibile con il negoziato finora condotto da Premafin» e con «la tempistica del progetto d’integrazione», dall’altro la compagnia bolognese è disponibile a negoziare con Premafin e con le banche finanziatrici che il convertendo sia previamente offerto in opzioni agli azionisti FonSai, con una «garanzia di sottoscrizione dell’eventuale inoptato da parte delle stesse banche finanziatrici e di Unipol Gruppo Finanziario nelle proporzioni in cui parteciperebbero al convertendo, al netto della eventuale quota sottoscritta in opzione». Unipol tiene a precisare comunque che il presupposto sul quale si basa la sostanziale accettazione della proposta delle tre società del gruppo Ligresti è che il capitale sociale ordinario di FonSai alla data della fusione sia rappresentato da tutte le azioni in circolazione a questa data. La palla torna ora nel campo del gruppo Ligresti. Per consentire a Premafin di assumere le deliberazioni all’ordine del giorno all’assemblea ordinaria e straordinaria convocata per il 12 giugno e a FonSai di procedere al proprio rafforzamento patrimoniale «nei termini indicati dall’Autorità di vigilanza e rispetto ai quali FonSai ha assunto specifici impegni», Unipol chiede che l’eventuale accettazione dovrà pervenire entro lunedì 11 giugno. Per rispettare la scadenza è quindi assai probabile che i consigli delle tre società si tengano quello stesso giorno, anche se nessuna convocazione ufficiale è ancora stata diramata. Grande responsabilità al comitato degli indipendenti, cui spetta un parere vincolante. Il rischio, in caso di risposta negativa, è che le banche passino a una immediata escussione delle azioni date loro in pegno, mentre FonSai potrebbe essere commissariata e su Premafin cadere la scure del fallimento, lasciando la famiglia Ligresti a mani vuote. (riproduzione riservata)