Nuovo probabile impedimento all’operazione di integrazione tra Unipol e Fondiaria-Sai.
Il custode giudiziario del 20% di Premafin in portafoglio ai due trust off-shore  ha intimato al cda della holding di convocare una nuova assemblea per riesaminare la proposta di aumento di capitale da 400 milioni riservato al gruppo bolognese, propedeutico alla fusione con FonSai. Secondo il custode, Alessandro Della Cha’, l’assemblea del 12 giugno scorso “non sarebbe stata posta nelle condizioni di effettuare una comparazione” tra le offerte di ricapitalizzazione della società in quel momento sul tavolo “nella prospettiva della migliore valorizzazione della partecipazione di Premafin in FonSai”.
E pertanto le delibere adottate potrebbero configurare “profili di invalidità”. Il riferimento esplicito è alla proposta di Sator e Palladio, che tuttavia, a quella data, era già stata modificata, senza prevedere un’operazione sul capitale di Premafin ma solo su quello di Fondiaria-Sai. Nonostante ciò il custode ha chiesto la convocazione urgente dell’assemblea straordinaria della holding con all’ordine del giorno il riesame e l’eventuale revoca della delibera di aumento di capitale assunta nell’assise del 12. Va sottolineato che rispetto ad allora l’azionariato di Premafin è sostanzialmente mutato. Oltre al 20% dei trust in mano al custode, un altro 20% è gestito dai commissari giudiziali di Sinergia e Im.Co, mentre la famiglia Ligresti è ormai in minoranza con il 30%.
Intanto, il cda di FonSai martedì ha impresso un’accelerata sul tema delle azioni di responsabilità. Al termine di una riunione a tratti tesa, iniziata nel pomeriggio e terminata poco dopo le 21.30, il consiglio di amministrazione della compagnia ha infatti deciso di fare propria la posizione dell’amministratore delegato, Emanuele Erbetta, e del direttore generale, Piergiorgio Peluso, che avevano chiesto di avviare in modo sollecito la procedura necessaria a rivalersi nei confronti di quei soggetti eventualmente responsabili dei danni arrecati al gruppo per le operazioni con parti correlate realizzate negli anni con le società della famiglia Ligresti.

“Qualora Premafin decidesse di sospendere l’aumento di capitale” vista la richiesta del custode giudiziario del 20% di Premafin in portafoglio ai due trust off-shore riservato ad Unipol, “anche la tempistica dell’aumento di FonSai dovrebbe conseguentemente essere rivista”,  ha dichiarato in merito l’a.d. di FonSai, Emanuele Erbetta, durante l’assemblea dei soci della compagnia assicurativa di ieri (caratterizzata dall’assenza dei Ligresti), precisando che qualora si verificasse una allungamento dei tempi “la società si attiverà senza indugio al fine di verificare e valutare soluzioni alternative che consentano di perseguire l’obiettivo di ripatrimonializzazione chiesto dall’Isvap”.
Secondo l’a.d. infatti, se per FonSai “da una parte c’è un risultato industriale importante e interessante, dall’altra c’è un problema di ripatrimonializzazione che resta”. Erbetta ha infine sottolineato che la compagnia assicurativa” è in attesa di conoscere l’esito delle valutazioni di Premafin” sulla richiesta del custode. “Solo allora sarà possibile valutare gli impatti sulle previsioni dell’accordo con Unipol”.

All’assemblea inoltre Sabrina Scotti, rappresentante di Sator, ha dichiarato che Palladio e la stessa Sator presenteranno una nuova offerta. Le due società inoltre “attiveranno ogni strumento di tutela previsto dall’ordinamento, ivi comprese azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori che abbiano assunto decisioni lesive dell’interesse sociale. Inoltre sarà impugnato di fronte al Tar il provvedimento Isvap di autorizzazione del progetto Ugf del 20 giorno scorso”.

“Si ritiene che l’atteggiamento di incomprensibile chiusura verso le offerte di Sator e Palladio – che, si ripete, richiedevano un mero impegno a valutare – non si concili con l’interesse di FonSai di non escludere a priori alcuna opzione utile alla sua ricapitalizzazione”.

La rappresentante di Sator ha poi ricordato come l’operazione sia a messo a rischio dalla condizione sospensiva di Unipol circa l’esenzione dall’obbligo di Opa su Premafin, esenzione condizionata però dalla Consob alla rinuncia, da parte degli azionisti di riferimento di Premafin, alle clausole circa la manleva e il diritto di recesso, clausole alle quali Jonella e Paolo Ligresti hanno detto invece che non intendono invece rinunciare. Sul tema è tornato, prendendo la parola, il rappresentante di Palladio: “Presumo che il Cda si sia dotato di pareri pro veritate per farci capire come una condizione impossibile sia invece per Cda di FonSai possibile: come si fa a superare quanto disposto dal codice civile”.

Ha replicato alle accuse anche lo stesso Erbetta: “Fonsai ha agito, agisce e agirà nella salvaguardia degli interessi sociali”. La lettera del 13 giugno, in risposta a quella inviata da Sator Palladio l’8 giugno, “dimostra che non ci sono atteggiamenti e interessi precostituiti e conferma” come FonSai “abbia dato la disponibilità a valutare” l’offerta alternativa dei due fondi. Ci sono stati anche incontri con i vertici con lo scopo di capire meglio la proposta” di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo. “Di fatto Sator e Palladio non hanno dato seguito alla lettera”.   Il manager ha poi letto agli azionisti presenti la lettera del 13 giugno inviata a Sator e Palladio, nella quale la compagnia  assicurativa ha comunicato “la propria disponibilità a valutare l’operazione, negoziando in buona fede, previa sottoscrizione  di un accordo di riservatezza”.

 “Non sorge alcun obbligo in capo a FonSai, Sator e Palladio”, prosegue la lettera, “per il compimento dell’operazione,  restando peraltro inteso che l’avvio dei predetti negoziati non vale ad assumere in capo alla scrivente alcun obbligo di  esclusiva”.    Erbetta ha concluso la sua replica precisando di ritenere che “l’interesse del Cda sia quello di trovare la strada  per la salvaguardia del valore industriale e delle professionalità interne al gruppo. Abbiamo sempre valutato con attenzione  le proposte che ci sono pervenute. C’è onestà intellettuale a esaminare ogni possibilita’ che vada nell’interesse della  società. Andiamo avanti con serenità e FonSai valuterà, come ha sempre fatto, tutte le proposte finalizzate a ripatrimonializzare  la compagnia senza preconcetti. Le analizzeremo e cercheremo di capirle, come abbiamo fatto anche con quelle pervenute da  Sator e Palladio”.

L’assemblea  ha  al termine confermato a maggioranza l’approvazione dell’aumento di capitale da 1,1 mld finalizzato al ripristino del margine di solvibilità e funzionale al processo di integrazione con Unipol.