Quindici giorni di tempo per sanare le «gravi irregolarità » contestate dall’Isvap o per Fondiaria Sai si apre la possibilità di un commissariamento. Alla luce del provvedimento assunto dall’Isvap, è stata convocato oggi il cda di Fondiaria Sai «per valutare le contestazioni notifi cate in data 15 giugno e comunque per accelerare le verifi che già in corso in relazione ai fatti» contestati «al fine di assumere, sentito il già costituito comitato degli indipendenti, le iniziative necessarie e/o opportune nel rispetto del termine assegnato dall’Autorità», come ha scritto il gruppo in una nota. Dopo alcune notizie di stampa, il gruppo ha precisato che le contestazioni a Fondiaria Sai mosse dall’Isvap «si concentrano su talune operazioni con parti correlate, in particolare su alcune operazioni immobiliari con Immobiliare costruzioni» e sue controllate (società riconducibili alla famiglia Ligresti), «sull’operazione di acquisto di Atahotels realizzatasi nel 2009, nonché sui compensi corrisposti a diverso titolo ad alcuni esponenti della famiglia Ligresti, direttamente o a favore di società loro riconducibili, nel corso dei passati esercizi». Per l’Isvap, le contestazioni rilevate costituiscono «gravi irregolarità», e l’Autorità ha pertanto assegnato alla società il termine di 15 giorni per far cessare defi nitivamente le irregolarità riscontrate. Nonostante l’ultimatum, «l’operazione Unipol andrà comunque avanti», ha detto l’a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni