Per giudicare una sola scalata ci sarà un solo tribunale e non due. Passa a Milano il processo per aggiotaggio e ostacolo all’autorità di vigilanza relativo al cosidetto contropatto di Bnl. Venerdì 15 giugno il Tribunale di Roma si è infatti dichiarato incompetente, inviando gli atti a Milano, perché il fatto più grave e cioè il reato di aggiotaggio, relativo all’acquisto da parte della Banca popolare di Lodi di un pacchetto di azioni Bnl, avvenuto il 10 maggio del 2005, si sarebbe consumato nel capoluogo lombardo dove ha sede la horsa. Il Tribunale capitolino si spoglia, quindi, del processo che vede imputate 15 persone e invia tutto l’incartamento ai colleghi milanesi. Nelle motivazioni i giudici hanno fatto espresso riferimento all’episodio di aggiotaggio relativo all’ acquisto da parte della Popolare di Lodi, avvenuto il 10 maggio del 2005, delle azioni della Bnl. A Roma erano finiti alla sbarra tra gli altri Stefano Ricucci, Vito Bonsignore, Danilo Coppola, Giuseppe Statuto, Ettore e Tiberio Lonati ed Emilio Gnutti; Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti (a capo di Unipol); Gianpiero Fiorani e Gianfranco Boni (vertici di Bpi); Francesco Gaetano Caltagirone e l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. A processo anche l’ex presidente della Banca popolare dell’Emilia Romagna, Guido Leoni. Nei loro confronti, a seconda delle posizioni, le accuse sono di aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, quindici persone. Il 30 maggio scorso la Corte d’Appello meneghina, chiamata a occuparsi della stessa vicenda, ha assolto perché il fatto non sussiste l’ex governatore della Banca d’Italia, Fazio e Caltagirone e altre persone implicate nella vicenda. Il tribunale di Milano aveva anche ridotto le condanne inflitte a Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. Secondo l’impianto accusatorio, sostenuto dal procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi, e dai sostituti, Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli, gli imputati avrebbero messo in atto un accordo occulto finalizzato al rastrellamento di azioni dell’istituto di credito per contrastare gli spagnoli del Banco di Bilbao a un passo dall’acquisto dell’istituto di credito. Il trasferimento a Milano legittima la tesi sostenuta da MF-Milano Finanza che in un editoriale sul numero dello scorso 18 maggio aveva portato all’attenzione dei lettori la circostanza che una stessa vicenda (il tentativo di scalata alla Bnl) fosse oggetto di valutazione da parte di due diverse autorità giudiziarie. Quella peculiarità faceva seriamente riflettere e proiettava ombre sul processo, ma adesso la distonia è stata finalmente rimossa. (riproduzione riservata) Bernardo Soave