I giudici del tribunale fallimentare di Milano hanno dichiarate fallite le holding del gruppo Ligresti Sinergia e Imco, accogliendo la richiesta della procura. Il buco è di circa 400 milioni di euro. I giudici, nel decidere il fallimento dalle due holding, hanno negato un rinvio di 15 giorni chiesto al fine di mettere a punto il piano di salvataggio. Le banche creditrici non erano disponibili a dare soldi alle holding del gruppo Ligresti, che per questa ragione sono state dichiarate fallite. Questo è quanto argomentato dai giudici di Milano nel motivare il provvedimento. Le banche rappresentavano circa il 90%dell’indebitamento. «L’accordo non è stato raggiunto, ma è ancora sottoposto a una serie di condizioni future e incerte », hanno affermato i giudici. «Per questo è del tutto inopportuna e ingiustificata la concessione di un ulteriore rinvio della decisione. L’operazione finanziaria affidata al fondo Hines dimostra la non disponibilità delle banche a un intervento diretto». Già all’inizio del 2012 due banche avevano revocato facilitazioni creditizie alle due holding del gruppo Ligresti. Per i giudici, inoltre, «pare estremamente significativo che una sola banca avesse sottoscritto l’accordo» in relazione a Sinergia. Intanto ieri è tornato a far sentire la sua opinione l’a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, il quale ha ribadito che, per le banche, l’integrazione con Unipol rimane l’unica strada percorribile per il riassetto del gruppo Premafi n- FonSai. Secondo Ghizzoni, «noi stiamo supportando l’operazione Unipol, che, come ripeto da mesi, per quanto pensiamo noi Unicredit e le altre banche, è l’unica percorribile in questo momento». Quanto agli eventi degli ultimi giorni, secondo l’a.d. di Unicredit, «sono passi nella direzione giusta, perché comunque i consigli hanno accettato la proposta di Unipol sui concambi e l’assemblea di Premafi n ha approvato l’aumento di capitale riservato a Unipol. Quindi », ha concluso Ghizzoni, «andiamo nella direzione giusta». © Riproduzione riservata