di Andrea Di Biase

Si fa più concreta l’ipotesi che l’Isvap proceda alla nomina di un commissario «ad acta», incaricato di procedere, al posto del consiglio di amministrazione, all’attività di verifica delle operazioni realizzate da Fondiaria-Sai con parti correlate ed eventualmente avviare azioni di responsabilità nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili dei danni arrecati alla compagnia. Appare infatti difficile che oggi il cda di FonSai sia in grado di chiudere l’attività di analisi iniziata solo poche settimane fa, a seguito della risposta del collegio sindacale alla denuncia del fondo Amber, e determinare, già nel corso della riunione odierna, l’ammontare del danno arrecato alla compagnia, individuando al contempo i potenziali responsabili nei confronti dei quali promuovere azione di responsabilità. Il lavoro degli advisor (Gianni Origoni per FonSai, Pedersoli per Milano Assicurazioni, Reag per le perizie immobiliari e Price Waterhouse per gli aspetti economici) che assistono gli amministratori indipendenti nell’attività di analisi degli episodi contestati non sarebbe ancora terminato. Oggi dunque il cda, a cui l’Isvap ha chiesto di attivarsi in tal senso entro 15 giorni, potrebbe comunicare all’autorità di vigilanza sulle assicurazioni di non essere in grado di procedere nella direzione richiesta per la mancanza dei tempi tecnici necessari, aprendo di fatto la strada alla nomina del commissario ad acta previsto dall’articolo 229 del codice delle assicurazioni. La nomina di tale figura, a differenza di quanto accadrebbe con l’arrivo di un commissario per la gestione provvisoria, previsto dall’articolo 230, non dovrebbe pertanto far decadere il cda, che continuerebbe ad amministrare la compagnia, ma avrebbe esclusivamente il compito di sanare le violazioni accertate. Le operazioni finite sotto la lente degli auditor e che l’Isvap considera già in questa fase violazioni accertate riguardano alcune transazioni immobiliari realizzate prima del 2011 tra il gruppo FonSai e le società dei Ligresti, l’operazione di acquisto di Atahotels, nonché i compensi corrisposti a diverso titolo ad alcuni esponenti della famiglia. Tra queste figurano le maxi-consulenze da circa 40 milioni pagate a Salvatore Ligresti per prestazioni che quest’ultimo avrebbe fornito nel settore immobiliare e i pagamenti effettuati a società riconducibili alla famiglia a fronte di contratti di sponsorizzazioni. Tutte operazioni che, secondo quanto risulta dalla relazione dei sindaci, sono state prese con l’astensione dei diretti interessati o degli altri soggetti portatori di interessi. Di qui, dunque, la difficoltà che gli amministratori potrebbero trovare nel ritenere i Ligresti i responsabili formali di tali operazioni, procedendo di conseguenza ad azione di responsabilità nei loro confronti. Ieri, intanto, il vertice di Fondiaria-Sai ha nuovamente scritto a Sator e Palladio, dopo che i due investitori avevano rigettato la disponibilità manifestata dalla compagnia a negoziare in buona fede la loro proposta di ricapitalizzazione. Lo scorso 14 giugno Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo avevano indicato nella tempistica della risposta di FonSai (arrivata dopo l’assemblea di Premafin che aveva dato il via libera al piano Unipol), nella richiesta di una due diligence incrociata a valle di un accordo di riservatezza e nell’impossibilità di formare fin da subito il consorzio di garanzia gli elementi ostativi a procedere nell’analisi congiunta. Una presa di posizione che in FonSai sarebbe stata accolta come pretestuosa, anche perché la decisione di rispondere sarebbe stata presa dal cda il giorno prima dell’assemblea di Premafin e l’accordo di riservatezza proposto è solo una bozza e dunque modificabile. Pertanto FonSai avrebbe sollecitato Sator e Palladio a manifestare apertamente le proprie intenzioni circa l’offerta, ribadendo la propria disponibilità ad avviare un confronto. Sul fronte Unipol, tra domani e giovedì potrebbero pronunciarsi sia l’Isvap sia l’Antitrust, che detterà i provvedimenti a tutela della concorrenza. Non dovrebbe invece arrivare entro la settimana il responso della Consob, a meno che non decida di esprimersi in due momenti: prima sull’esenzione dall’opa e poi sui prospetti per gli aumenti di capitale. (riproduzione riservata)